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3 maggio. La Giornata mondiale della libertà di stampa

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Si celebra il 3 maggio il World Press Freedom Day, la giornata internazionale della libertà di stampa patrocinata dall’Unesco. L’evento è stato proclamato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1993 in seguito ad una Raccomandazione adottata nella XXVI sessione della Conferenza Generale dell’UNESCO nel 1991, a sua volta la risposta ad una chiamata di giornalisti africani che nel 1991 hanno prodotto la famosa Dichiarazione di Windhoek sul pluralismo dei media e l’indipendenza.

L’evento rappresenta un modo per celebrare e valutare lo stato dell’indipendenza giornalistica e difendere i media dagli attacchi alla loro autonomia. Sono tanti ancora i giornalisti uccisi e minacciati a causa del loro lavoro. Il World Press Freedom Day, arrivato alla sua 25esima edizione, si celebra in tutto il mondo ma la principale celebrazione sarà ad Accra in Ghana. Cerimonia prevista anche a Roma, in memoria dei giornalisti uccisi a causa del loro lavoro e delle vittime innocenti di mafia.

Violazioni avvengono ogni giorno attraverso atti di censura, sanzioni, sospensioni subite dalle testate giornalistiche; giornalisti ed editori vengono ancora aggrediti, arrestati e persino uccisi mentre svolgono il loro mestiere. I segnali che fanno ben sperare ci sono, come il ritorno, dopo 50 anni, dei quotidiani indipendenti nelle edicole della Birmania, ma sono ancora tante le situazioni di difficoltà.

Secondo i dati diffusi dal rapporto annuale di “Reporter Sans Frontieres“, nel 2017 sono stati 65 i giornalisti deceduti nell’esercizio delle loro funzioni. Il barometro dell’organizzazione non governativa, relativo all’anno 2018, segna al 2 maggio quota 29 vittime, di cui 23 giornalisti, 4 citizen journalist e 2 collaboratori.

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