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Sostegno alle regioni più povere. L’appello dell’Ue

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Gli eurodeputati hanno chiesto maggiore attenzione per le aree europee più povere. La politica regionale deve rimanere una priorità dell’Ue dopo il 2020 con il nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2028. “Servono strategie, programmi e azioni su misura per ridurre le disparità tra le regioni Ue”. Così si legge nel testo della risoluzione votata oggi a Strasburgo. 

“La crisi economica e finanziaria, soprattutto nelle regioni a bassa crescita, hanno ridotto i margini di bilancio, portando tagli agli investimenti pubblici”, si è detto nel dibattito parlamentare.

Per i deputati serve arginare la disoccupazione con investimenti in istruzione e formazione; assicurare più credito alle imprese; migliorare la qualità delle istituzioni regionali.

La relatrice della proposta di risoluzione, l’italiana Michela Giuffrida del gruppo Socialisti & Democratici, ha dichiarato: “È necessario individuare un nuovo e più bilanciato equilibrio tra politica di coesione e politica economica europea per evitare che le Regioni in ritardo di sviluppo siano addirittura penalizzate da condizionalita’ e vincoli (di bilancio ndr) che si trasformano in strumenti punitivi proprio per quei territori che dovrebbero essere i primi destinatari del supporto dell’Ue”.

Secondo un rapporto della Commissione europea, 47 sono le regioni in ritardo di sviluppo in 8 Stati membri: il Mezzogiorno in Italia; a fargli compagnia ci sono regioni “a basso reddito e crescita” anche in Spagna, Grecia, Portogallo, Bulgaria, Romania, Ungheria e Polonia.

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