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Accordo di Parigi sul clima: quasi 200 Paesi dicono sì. Greenpeace delusa

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Dopo due settimane di negoziati, quasi 200 Paesi hanno raggiunto l’intesa per applicare l’accordo di Parigi sul clima, alla Cop 24, la Conferenza Onu di Katowice in Polonia. Dunque i Paesi che avevano siglato l’accordo di Parigi nel 2015, hanno concordato che aggiorneranno i rispettivi piani climatici entro il 2020, mentre il vertice Onu sul clima del 2019 sarà l’occasione per i capi di Stato di dimostrare di voler rafforzare gli sforzi entro il 2020.

Il regolamento che è stato firmato, rende operativo l’accordo di Parigi e mette tutti i paesi in condizioni di parità nel rendere conto sull’azione in campo per contenere il global warming. I paesi più ricchi hanno concordato di aumentare i finanziamenti per il clima, con l’obiettivo di offrire maggiore fiducia ai paesi vulnerabili.

Tuttavia, sebbene il presidente polacco della Cop24, Michal Kurtyka, abbia parlato di un pacchetto di misure il cui impatto “è positivo per il mondo”, Greenpeace si mostra delusa dai risultati raggiunti e sottolinea che, nonostante solo due mesi fa l’Ipcc “abbia lanciato un chiaro allarme, affermando che restano a disposizione solo dodici anni per salvare il clima del Pianeta, la Cop24 di Katowice si è conclusa senza nessun chiaro impegno a migliorare le azioni da intraprendere contro i cambiamenti climatici”.

“A dispetto delle attese – spiega ancora l’associazione ambientalista – non è stato raggiunto alcun impegno collettivo chiaro per migliorare gli obiettivi di azione sul clima, i cosiddetti Nationally Determined Contributions”, ed esorta i governi ad “accelerare immediatamente le azioni volte a ridurre le emissioni di gas serra e a dimostrare di aver ascoltato le richieste che arrivano dalla società”.

La prossima riunione sull’ambiente, la Cop25 si terrà in Cile nel 2019, con un pre-Cop in Costa Rica.

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