Assemblea Pd: è resa dei conti
2 min readPd sull’orlo della scissione. E’ scontro frontale all’assemblea. Dopo il discorso di Matteo Renzi, giudicato dalla minoranza troppo duro, la strada sembra segnata.
“Aspettiamo la replica, ma Renzi ha alzato un muro”, sottolinea Pier Luigi Bersani.
“È stato alzato un muro – conferma Enrico Rossi ancora più deciso – sia nel metodo che nella forma. Per noi la strada è un’altra. Sono maturi i tempi per formare una nuova area”. “La scelta è già stata fatta – allarga le braccia Lorenzo Guerini”. Infine l’affondo di Damiano ” Ho ingoiato di tutto, ma l’intervento di Renzi me lo aspettavo più forte e la relazione non mi è piaciuta”.
“Il segretario deve scegliere: o è il perno unitario di una ricostruzione, o è uno dei poli della dialettica”.
Intanto tra chi tira la corda e lancia ultimatum e chi invece cerca la mediazione, arrivano come acqua sul fuoco le parole del governatore della Puglia Michele Emiliano:
“ Io sto provando nei limiti delle mie possibilità, a fare un passo indietro che consenta di uscire tutti di qui con l’orgoglio di appartenere a questo partito”.
“Questo può farlo – ha aggiunto – per struttura, per vocazione solo il segretario. Io ho fiducia in lui e nella sua capacità di guidare questa gente meravigliosa. L’unità è a portata di mano, ma bisonga dare modo a tutti i candidati di svolgere la propria presentazione”.
Dopo l’intervento di Emiliano nessuna replica da parte di Renzi e così il congresso Pd è “indetto formalmente”, ha detto Matteo Orfini concludendo i lavori dell’assemblea.
“Appena lasceremo la sala convocherò la direzione per martedì, con all’ordine del giorno la nomina della commissione congresso che dovrà elaborare, recepire le regole. L’assemblea è sciolta”, ha concluso Orfini.