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Brexit: oggi il referendum in Gran Bretagna

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Si sono aperti i seggi in Gran Bretagna per il referendum sulla Brexit. Gli elettori chiamati al voto sono 46,5 milioni e dovranno decidere se restare (“Remain”) o lasciare (“Leave”) l’Ue. Fronte del sì all’Ue in vantaggio su quello del no secondo due sondaggi dell’ultim’ora. E’ sfida tra il premier David Cameron, “campione” del sì, e l’ex sindaco di Londra Boris Johnson, bandiera del no.

Il quesito che leggeranno sulla scheda gli elettori del Regno Unito per la Brexit:

“Il Regno unito deve continuare a essere un membro dell’Unione europea o lasciare l’Unione europea?”

I seggi saranno aperti dalle 7 alle 22 locali, (dalle 8 alle 23 italiane) e lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura in 382 centri in tutto il Paese, compresa Gibilterra. Non ci saranno exit poll perchè i sondaggisti dicono che l’assenza di voti recenti comparabili nel Paese inficia l’accuratezza dei sondaggi. La prima ondata importante di risultati è attesa attorno alle due, le tre in Italia.

Alla vigilia del referendum è arrivato l’estremo avvertimento di Jean-Claude Juncker al Regno Unito: “I politici e gli elettori britannici debbono sapere che non ci sarà alcun tipo di rinegoziazione”, ha sottolineato il presidente della Commissione Ue. “Abbiamo concluso un accordo (in occasione del Consiglio Europeo del 18 e 19 febbraio a Bruxelles; ndr) con il primo ministro David Cameron, il quale ha ottenuto il massimo che poteva ricevere, così come noi abbiamo concesso il massimo che potevamo dare”. “Quindi” – ha ribadito l’ex premier lussemburghese, a margine di un incontro con il neo-cancelliere austriaco Christian Kern – “un nuovo negoziato non ci sarà assolutamente, né sull’intesa già raggiunta né per quanto riguarda trattative di qualsivoglia natura sui trattati (comunitari; ndr). “Out is out”. (Quando si è fuori, si è fuori; ndr). Il primo ministro britannico David Cameron aveva ipotizzato ulteriori riforme dell’attuale impianto normativo dell’Unione in caso di permanenza della Gran Bretagna.

Il primo ministro Cameron ha accusato i sostenitori della Brexit di alimentare di essere “concentrati strettamente” sull’immigrazione e che la decisione di lasciare l’Ue potrebbe portare conseguenze negative per il Regno unito. Il primo ministro ha insistito sul fatto che il voto per restare nell’Ue rappresenterebbe un passo in avanti, l’invio di “un messaggio molto chiaro sul fatto che abbiamo rifiutato questa idea che la Gran Bretagna è chiusa e insulare e ripiegata su se stessa”.

Anche per Matteo Renzi uscire dall’Ue “sarebbe una scelta sbagliata”. Il premier italiano si rivolge così agli elettori britannici con un messaggio sul Guardian a favore della campagna Remain alla vigilia del referendum sulla Brexit.

“Visto dall’Italia, un voto per uscire dall’Europa non sarebbe un disastro, una tragedia o la fine del mondo per voi nel Regno Unito: sarebbe peggio, perché sarebbe la scelta sbagliata. Sarebbe uno sbaglio per il quale soprattutto voi, gli elettori, ne paghereste il prezzo. Chi vuole veramente che la Gran Bretagna sia piccola e isolata?”. “Se c’é una cosa che i britannici non hanno mai fatto davanti a una sfida che riguarda il loro futuro, la loro stessa identità, é fare la scelta sbagliata – prosegue Renzi -. Una Gran Bretagna meno grande di quella che é andrebbe contro la stessa logica di coloro che vogliono uscire. Si scambierebbe l’autonomia per la solitudine, l’orgoglio per la debolezza e l’identità per l’autolesionismo”.

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