ART News

Agenzia Stampa per emittenti radiofoniche

Caso Consip, “no” del Senato alla sfiducia contro il ministro Lotti. L’ex premier Renzi: “Mozione M5S respinta con perdite”

2 min read

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse12-12-2016 RomaQuirinale. Giuramento del Governo GentiloniNella foto Luca LottiPhoto Fabio Cimaglia / LaPresse12-12-2016 Rome (Italy)Quirinale. Swearing of Gentiloni GovernmentIn the pic Luca Lotti

Non è passata dunque la mozione di sfiducia contro il ministro dello Sport Luca Lotti coinvolto nel caso Consip. In Senato: 161 no, 52 sì e 2 astenuti. Presenti 219, votanti 215. Contrari alla mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, anche i senatori di Ala e i tre esponenti tosiani di “Fare!”. Prima del voto, il fedelissimo dell’ex premier Renzi si era difeso in Aula respingendo tutte le accuse e negando di aver rivelato segreti. Lotti poi ha denunciato la strumentalizzazione di chi lo usa per liquidare la stagione riformista renziana. Una difesa che è servita per avere il sostegno della maggioranza di governo. Bersaniani a parte visto che non hanno partecipato alla votazione; anche Forza Italia, Mdp, Idv e Dit sono usciti dall’Aula di Palazzo Madama.

L’attacco di Matteo Renzi ai pentastellati: “Mozione M5s respinta con perdite”. L’ex premier ha commentato la notizia del “no” alla mozione di sfiducia dicendo: “I grillini hanno preso una libecciata. Queste mozioni di sfiducia il M5s le fa soltanto per prendere spazio sui giornali. La cosa impressionante è: 5 stelle, ma due pesi e due misure. Quando venne indagata la Raggi io dissi che bisognava difenderla perché si è innocenti fino a sentenza definitiva. Invece i pentastellati usano il garantismo con i propri e sono giustizialisti con gli altri”. L’ex presidente del Consiglio è un fiume in piena: “Inqualificabile chiedere le dimissioni di Lotti. M5s si commenta da solo. Non si commenta proprio invece l’atteggiamento delle forze politiche che quando hanno avuto loro amici e compagni indagati e condannati hanno usato garantismo e poi con Lotti hanno chiesto le dimissioni: sono inqualificabili”. Implicito il riferimento di Renzi a Mdp.

Autore