Congresso Pd: sei in corsa per la segreteria del partito
2 min readI giochi sono chiusi in casa Pd. Alle 18 di ieri è scaduto il termine ultimo per la presentazione delle candidature al Congresso e tutti i candidati rimasti in corsa hanno presentato le firme richieste. Dunque, salvo contestazioni, saranno sei gli sfidanti per la segreteria: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina, Francesco Boccia, Dario Corallo, Maria Saladino e Roberto Giachetti.
L’ultima giornata è stata decisamente convulsa con tanto di colpi di scena. Maurizio Martina ad esempio oltre a presentare le sue dieci proposte “per cambiare”, ha intavolato trattative con un gruppo di renziani. Anche un altro candidato, Roberto Giachetti, presentatosi in extremis e pure lui renziano, ha raccolto le firme con una corsa contro il tempo. Mentre Francesco Boccia lo accusa di “irregolarità”. Infine il primo candidato sceso in campo, Nicola Zingaretti, chiede di cambiare tutto. A partire dalla classe dirigente: “Non prendiamoci in giro, dobbiamo cambiare tutto e aprire una nuova fase di rapporto con la società italiana. Per riconquistare la fiducia bisogna avere idee nuove e rinnovare un gruppo dirigente segnato dalla storia di questi anni. Io da parte mia ce la metterò tutta, con passione, con coraggio. Bisogna salvare il partito per salvare l’Italia”. E alla fine ha lanciato l’adunanza: “Il 3 marzo tutti ai gazebo”.
Maurizio Martina, invece ha lanciato un appello all’unità. Perché ora è proprio la scissione il rischio più probabile per il partito: “Adesso è il momento di unire e di aprire il Pd. Dobbiamo costruire tutti insieme questa proposta per l’alternativa alla destra. Credo in un congresso partecipato, aperto e sulle idee. Rompiamo gli schemi del passato e costruiamo le ragioni della nostra nuova appartenenza”.
Poi su Fb in un video assieme a Matteo Richetti ha presentato le dieci proposte per cambiare il partito:
1) due terzi delle liste nazionali scelte dai territori, albo degli elettori e primarie;
2) referendum tra gli iscritti e conferenza programmatica annuale;
3) piattaforma digitale di partecipazione;
4) Erasmus per Giovani democratici e Scuole di formazione per tutti;
5) Direzione nazionale eletta al 50% dai territori;
6) La metà del due per mille al Pd ai territori;
7) progetti di comunità dei circoli;
8) Sì alla Conferenza nazionale delle donne;
9) un segretario che fa solo il segretario, governo ombra per l’alternativa;
10) via alla Costituente dei Democratici italiani”.
Intanto Boccia tuona: “Giachetti e Ascani raccolgono le firme via mail? Non è regolare. Io sono andato a raccogliere le firme fisicamente in ogni angolo d’Italia. Giachetti e Ascani hanno dato una mail, non è regolare, non esiste una raccolta di firme via mail”, dice. Poi attacca nel merito: “La candidatura di Giachetti mi sembra una cosa che arriva così all’ultimo momento… La questione è sui contenuti? Io mi candido per cancellare il jobs act e il decreto dignità di Di Maio. Giachetti e Ascani che cosa possono dire sulla scuola? Che la Buona scuola è stato un successo?”.