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Crisi lira turca: la Turchia affossa l’Italia

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Giornata difficile per la Borsa di Istanbul a causa del crollo della lira turca. L’indice Bist 100 è arrivato a cedere fino all’8,8%, registrando il crollo più rilevante da due anni, ossia dal fallito colpo di Stato del 2016, per poi recuperare nel finale di seduta chiudendo in perdita del 2,3%. La lira turca è scesa del 16% a 6,6 contro il dollaro.

La crisi della Turchia spaventa i mercati con effetti sullo spread e l’euro, mentre hanno chiuso in rosso le Borse, con ribassi specialmente sui titoli delle banche.

La peggiore è stata Piazza Affari, che ha chiuso le contrattazioni in perdita del 2,5% a 21.090 punti, dopo essere scesa anche del 3%. A Milano il comparto più colpito è stato quello delle banche (-3,5%). Unicredit, che in Turchia è proprietaria dell’istituto Yapi Kredi, ha perso il 4,7%. Male anche Intesa (-3,6%), Ubi (-3%) e Mps, che ha aggiornato i minimi, perdendo il 2,86% a 2,31 euro.

Chiusura in negativo anche per gli altri principali listini europei, con Parigi che ha perso l’1,59% a 5.414 punti, Francoforte l’1,99% a 12.424 punti, Londra lo 0,97% a 7667 punti e Madrid l’1,56% a 9602 punti.

Il presidente turco Racep Tayyip Erdogan ha denunciato “campagne” internazionali volte a colpire il suo Paese e ha assicurato che il governo turco “non perderà la guerra economica”. Erdogan ha invitato suoi concittadini a non farsi prendere dal panico per il crollo della lira e ha sollecitato la popolazione a cambiare la moneta straniera in quella locale.

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