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Di Maio incontra i ‘rider’. Salvini all’Ue sui migranti: “o ci aiuta, o altre vie”

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Come primo atto il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha voluto incontrare i rider che si occupano soprattutto di consegne, “simbolo di una generazione abbandonata che non ha né tutele e a volte nemmeno un contratto”. “Li ho voluti incontrare perché iniziamo un percorso che passa attraverso un modello di lavoro meno precario, più dignitoso e che abbia salario orario minimo. E’ un primo piccolo passo ma vogliamo dare un segnale a chi ha un lavoro e chiede un po’ di dignità. Lo possiamo fare con le leggi, con una paga minima oraria e soprattutto favorendo un confronto tra i grandi gruppi internazionali e i ragazzi che chiedono i diritti minimi e non chiedono la luna”, ha aggiunto Di Maio.

Poi parlando dei dossier al vaglio del Govero ha detto: “Ci sarà bisogno di un grande gioco di squadra sia al ministero del lavoro che dello sviluppo economico per risolvere questioni che aspettano una soluzione da 30 anni”, ha sottolineato il leader pentastellato.

Dagli Interni invece il ministro Matteo Salvini torna a parlare di immigrazione e lancia un monito alla Ue : “Occorre buonsenso. Quello degli sbarchi e dell’accoglienza di centinaia di migliaia di ‘non profughi’ non può continuare ad essere un problema solo Italiano. O l’Europa ci dà una mano a mettere in sicurezza il nostro Paese, oppure dovremo scegliere altre vie”.

Salvini ha anche parlato del lavoro svolto dal suo predecessore alla guida del Viminale: Minniti, ha detto, “ha fatto un discreto lavoro, non smonteremo nulla di ciò che di positivo è stato realizzato, lavorerò per rendere ancora più efficaci le politiche di controllo, di allontanamento, di espulsione”.

Il governo italiano dirà no alla riforma del regolamento di Dublino e a nuove politiche di asilo, occorre ricontrattare in Ue” il dossier migranti, ha spiegato Salvini parlando ieri dall’hotspot di Pozzallo. E a chi gli ricordava la solidarietà di Germania e Francia Salvini ha risposto: “Aspettiamo che passino dalle parole ai fatti”.

Quanto al al vertice dei ministri dell’Interno europei sull’ immigrazione convocato domani a Lussemburgo, Salvini – che domani sarà in Parlamento per il voto di fiducia – ribadisce: “Invieremo una nostra delegazione per dire no: il documento in discussione penalizzerebbe ulteriormente l’Italia” che, “non può essere trasformata in campo profughi. Lavoreremo per sensibilizzare i nostri vicini” in ambito Europeo, ha ribadito il leader della Lega che poi, si è espresso anche sui rapporti con la Russia.

Con Putin c’è un legame di stima, ritengo abbia fatto tanto per il suo popolo e con interventi contro il terrorismo islamico, come l’intervento in Siria: e lo dico gratis, perché lo penso. Penso che con la Russia sia meglio avere un rapporto di scambio. Dalla Russia non ho mai avuto una lira, né una matrioska, né un colbacco. L’economia italiana avrebbe solo da guadagnare da buoni rapporti con la Russia. Il nemico in questo momento è il terrorismo islamico, non l’espansionismo della Russia”. Il ministro dell’Interno risponde sulle parole di Soros, che ha espresso preoccupazione sulla “vicinanza del nuovo governo alla Russia” e ha avanzato l’ipotesi che Mosca “finanzi” la Lega. “Ho già querelato persone che in passato avevano detto che la Russia mi pagava”, ha aggiunto Salvini, sottolineando che Soros “è uno speculatore che 20 anni fa provocò uno dei più grandi disastri economici italiani”.

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