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Dl Dignità: Di Maio evoca il complotto delle lobby

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Non si fermano le polemiche sul decreto dignità e sulla correlata tabella di dati che ipotizzano una perdita di 8mila posti di lavoro.

Il vicepremier e ministro del lavoro Luigi Di Maio fa sapere che non ha nessun fondamento la previsione secondo la quale il decreto dignità farà perdere 8mila posti di lavoro in un anno. “Quel numero, che per me non ha alcuna validità, è apparso nella relazione al decreto la notte prima che il dl venisse inviato al Quirinale. Non è un numero messo dai miei ministeri o altri ministri. La verità è che questo dl ha contro lobby di tutti i tipi“.

Evoca il complotto quindi Di Maio e i 5Stelle parlano dell’azione di lobby contro il decreto dignità e definiscono un episodio gravissimo quello sugli 8.000 posti di lavoro in meno. Un episodio che non può e non deve passare impunito e che potrebbe portare a un’azione di pulizia nella Ragioneria dello Stato e al ministero dell’Economia. Questo almeno è l’intento annunciato da fonti qualificate del Movimento. Secondo l’accusa la tabella del Dl dignità sarebbe apparsa nella relazione al decreto la notte prima che il dl venisse inviato al Quirinale. Il sospetto, secondo il M5s, è che vi siano responsabilità di uomini vicini alla squadra dell’ex ministro Pd, Pier Carlo Padoan.
N

on si è fatta attendere molto la risposta del Mef. Dal tesoro infatti fanno sapere attraverso una nota che le relazioni tecniche sono presentate insieme ai provvedimenti dalle amministrazioni proponenti, cosi’ anche nel caso del decreto dignità, giunto al Mef corredato di relazione con tutti i dati, compreso quello sugli effetti sui contratti di lavoro della stretta anti-precari. Sempre dal ministero dell’Economia specificano che la Ragioneria generale dello Stato prende atto dei dati riportati nella relazione per valutare oneri e coperture.

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