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Donald Trump non cede sui dazi: critiche da tutto il mondo

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Donald Trump non cede sui dazi e si fa scivolare da dosso anche le pressioni delle ultime ore, ribadendo di non volere nessuna esenzione sui dazi ad acciaio ed alluminio, nemmeno per l’Europa ed il Canada. Lo riporta il Wall Street Journal citando fonti vicine al presidente Usa, che riferiscono come Trump sia convinto che le esenzioni creerebbero “un terreno scivoloso”.

“Quando un Paese tassa i nostri prodotti in arrivo, diciamo, al 50% e noi tassiamo lo stesso prodotto in entrata nel nostro Paese a zero, non è corretto o intelligente. Avvieremo presto la reciprocità delle tasse, in modo da tassare la stessa cosa come fanno loro. 800 miliardi di dollari di deficit commerciale – non c’è altra scelta!”, incalza Trump, incurante delle reazioni negative dei mercati e dei moniti delle cancellerie internazionali

Anche il Fondo Monetario Internazionale si unisce al coro di critiche al piano di Donald Trump. Lo riporta la Bbc. La mossa, secondo l’Fmi, danneggerebbe l’economia degli Stati Uniti e di altri Paesi. Anche altri, ammonisce l’organismo economico, potrebbero essere tentati di seguire il precedente creato dal presidente degli Stati Uniti.

Alla luce delle ultime evoluzioni sembra più che mai incerto il futuro di Gary Cohn, il consigliere economico della Casa Bianca che – secondo quanto riporta il Wall Street Journal – potrebbe dimettersi in qualsiasi momento dopo lo scontro sui dazi col presidente Donald Trump. Del resto lo stesso Cohn, alla vigilia dell’annuncio del tycoon giovedì scorso, avrebbe minacciato di lasciare se il presidente dovesse firmare il provvedimento.

“Grave preoccupazione” è stata espressa anche dalla Russia e dalla Cina, benché Pechino abbia solo una quota del 2% circa del mercato Usa per l’acciaio (11/a nella classifica globale). Più preoccupati il Canada, primo esportatore di acciaio in Usa (16%), la Corea del sud (terza col 10%) e il Giappone (settimo col 5%). Mentre la Toyota teme un aumento dei costi delle auto in Usa.

Intanto la Commissione Ue, sollecitata anche dall’associazione degli industriali europei, ha già preparato delle contromisure “per riportare in equilibrio la situazione”, ha annunciato il portavoce dell’esecutivo comunitario Alexander Winterstein. Il collegio dei commissari valuterà le iniziative mercoledì prossimo e “deciderà i passi successivi”.

Bruxelles, secondo fonti Ue, starebbe considerando tariffe del 25% su circa 3,5 miliardi di dollari di import Usa. Mina Andreeva, portavoce di Jean-Claude Juncker, ha già dato alcune anticipazioni via Twitter: “Non restiamo inattivi mentre vengono minacciati l’industria europea e il lavoro. L’Ue sta preparando dazi sull’importazione dei prodotti Usa, inclusi Harley-Davidson, Bourbon e jeans Levi’s”.

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