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Germania. Schulz rinuncia al ministero degli Esteri

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Colpo di scena nella composizione dei ministri del governo tedesco a guida Merkel. Dopo pressioni da parte del suo partito, il leader dell’Spd, Martin Schulz, ha ufficializzato questa mattina la sua rinuncia alla carica di ministro degli Esteri. In una dichiarazione scritta, Schulz ha spiegato il suo gesto sottolineando che va chiuso il dibattito sulle nomine per non mettere a rischio il voto della base del partito sulla Grosse Koalition.

Dichiaro la mia rinuncia all’ingresso nel governo tedesco – scrive Schulz – e spero allo stesso tempo che il dibattito sul personale finisca”. “Ho sempre sottolineato – aggiunge – che saremmo entrati in una coalizione se ci fossero state nel contratto le nostre rivendicazioni di socialdemocratici per un miglioramento nell’istruzione, nell’assistenza, nella previdenza, nel lavoro e nel fisco. Sono orgoglioso di poter dire che questo è accaduto. E quindi per me è ancor più importante che i membri dell’Spd al voto della base si pronuncino a favore di questo contratto, dal momento che loro di questi contenuti sono convinti esattamente quanto me”.

Tra i media già si parlava delle pressioni della base dell’Spd su Schulz ma anche dello stupore per l’esclusione dalla lista non ufficiale dei ministri di Sigmar Gabriel, attuale ministro degli Esteri, e uno dei politici più popolari in Germania, almeno secondo i sondaggi.

All’interno del partito in questi giorni è in atto una vera e propria tempesta, con l’attuale leader Schulz che ha dichiarato di voler lasciare la presidenza dell’Spd all’attuale capo del gruppo parlamentare, Andrea Nahles.

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