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Grecia: controproposta di Tsipras

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Il tempo a disposizione dei negoziati tra la Grecia del primo ministro Alexis Tsipras e la cosiddetta Troika, composta da Commissione Europea, Banca centrale europea (Bce) e Fondo monetario internazionale (Fmi) è agli sgoccioli.

Atene deve restituire al Fmi 1.6 miliardi di euro entro la fine del mese. Per adempiere tale obbligo, avrebbe bisogno della tranche finale di prestito da 7.2 miliardi di euro della Troika. Quest’ultima però chiede in cambio alla Grecia di adottare una serie di riforme economiche.

Se Varoufakis sembra risoluto a non pagare il fondo monetario internazionale, il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker tenta un’offerta dell’ultimo minuto ad Atene per arrivare ad un accordo.

Questo secondo quanto riferito da fonti europee ed elleniche ma se Tsipras accettasse, dovrebbe farlo per iscritto entro la giornata, in tempo per convocare un Eurogruppo d’emergenza per approvare l’intesa, e dovrebbe impegnarsi a fare campagna per il Sì nel referendum.

Se Atene non riuscisse a eseguire il pagamento, il paese entrerebbe in default, cioè sarebbe insolvente, nei confronti dell’Fmi. Una condizione che ne aggraverebbe la situazione economica e verrebbe ad intaccarene la capacità di chiedere prestiti per ripagare il suo debito pubblico.

Questo è pari a 312.7 miliardi di euro (lo scorso dicembre ammontava a 324 miliardi), di cui il 60% è detenuto dai governi dell’Eurozona (l’Italia ha prestato ad Atene circa 40 miliardi), il 10% dall’Fmi, il 6% alla Bce.

E metre Renzi assicura che l’ Italia è al riparo dal rischio default giunge la risposta del premier greco a Juncker: un programma di salvataggio di due anni chiesto al fondo europeo di stabilità ed una ristrutturazione del debito; questi i contenuti della controproposta ellenica, firmata da Alexis Tsipras e inviata all’Unione europea, direttamente al presidente della Commissione dopo che lo stesso aveva elaborato una “ultima offerta” rivolta ad Atene per evitare il default del Paese.

 

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