Il popolo No Tav in corteo a Torino e arrivano anche i gilet gialli
Il popolo No Tav in corteo a Torino. “Siamo in 70mila, una marea “, dicono gli organizzatori che, chiedono che tutto questo abbia fine.
Lo chiedono con forza al M5S perché: “l’avevano scritto nel loro programma”,dice dal palco della manifestazione di Torino Alberto Perino, leader storico del Movimento che si oppone alla Torino-Lione.
“Ci rendiamo conto – ha detto – che non sono soli al governo ma gli chiediamo di resistere e portare a casa quello che hanno promesso. Non accettiamo nessun tunnel”.
“C’eravamo, ci siamo, ci saremo! Ora e sempre No Tav” è lo striscione che apre la manifestazione contro la Torino-Lione. Dietro la testa del corteo una folta delegazione di sindaci in fascia tricolore. E poi le donne No Tav, gli studenti, i rappresentanti di numerosi comitati contro le grandi opere. “Oggi è la giornata dell’orgoglio no Tav, di un grande popolo che non si è mai fatto intimidire”, dice uno speaker.
Il sindaco di Torino, Chiara Appendino, ha commentato positivamente la manifestazione No Tav di oggi, ribadendo la propria contrarietà all’opera: “Le persone vogliono ribadire che un futuro disegnato su un modello di sviluppo alternativo, sostenibile e collettivo è possibile. E che non può essere rappresentato dalla linea Torino-Lione”. La sindaca ha poi definito la Tav “una grande opera che rappresenta un modello di sviluppo del passato”.
Al corteo di Torino ha preso parte anche un gruppetto di gilet gialli dalla Valle francese della Maurienne. Anche loro sostengono infatti che la Tav sia uno spreco di soldi che, potrebbero essere spesi diversamente. La vecchia Torino-Lione potrebbe benissimo essere adattata se solo si volessero investire delle risorse. Intanto, a Villarodin, dove si stanno scavando i 9 chilometri dell’ultima galleria preparatoria, gli abitanti non hanno più l’acqua.
“Siamo qui per dimostrare che anche in Francia e non solo in Italia si protesta contro la Tav”. Ad affermarlo Gilles Margueron, sindaco del comune francese di Villarodin Bourget, presente al corteo: “In Francia – osserva – poche persone sanno quello che può succedere, non c’è informazione si dice sempre che il tunnel in Italia è partito e non è vero, così come da noi. Per ora ci sono solo i soldi dell’Europa per le discenderie non per l’opera, un’opera non utile e quei soldi potrebbero essere spesi per cose più utili”.