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Il sale dell’Himalaya: i suoi utilizzi in cucina e non solo

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Il sale dell’Himalaya è un sale che viene estratto nella miniera di Khewra, una delle più grandi del mondo.

Si trova nel Pakistan, in effetti a più di 300 chilometri dalla vetta dell’Himalaya da cui il sale prende il nome ed è una risorsa importantissima per le popolazioni che vivono intorno ad essa.

In tutto il mondo questo sale è conosciuto anche come sale rosa per via delle venature più o meno intense di rosa, spesso presenti nei suoi cristalli, dovute alla presenza di tracce di ossido di ferro.

Questo sale non subisce nessun trattamento chimico legato allo sbiancamento, non è raffinato e la sua purezza è anche la sua qualità principale. È un sale roccioso, non è, cioè, estratto dall’acqua del mare fatta essiccare, ma si è formato a seguito del prosciugamento di mari incontaminati, avvenuto più di duecento milioni di anni fa ed ha una struttura particolare per le forti pressioni a cui è stato sottoposto. È composto anch’esso, come il comune sale da cucina, da cloruro di sodio, ma la sua formazione particolare gli ha permesso di inglobare oligoelementi preziosi per la salute dell’uomo.

Il sale rosa dell’Himalaya viene estratto ancora manualmente per non danneggiare il paesaggio naturale che circonda la miniera. Una volta estratto, gli uomini e le donne del luogo lo trasportano in grossi sacchi, caricati sulle loro spalle, per numerosi chilometri, fin dove viene poi selezionato, lavato, macinato e impacchettato e, dopo un lunghissimo viaggio, arriva sulle nostre tavole.

Alla luce di ciò è lecito chiedersi: quanto costa il sale rosa dell’Himalaya? La risposta è un po’ di più del comune sale da cucina, ma lo ripaga con gli innumerevoli benefici che apporta.

Come usare il sale dell’Himalaya

Usato in cucina è ottimo per insaporire pesce, carni e insalate fresche e, contemporaneamente, esplica diverse proprietà: riduce il rischio di ipertensione e ritenzione idrica, previene le malattie dell’apparato respiratorio, equilibra il ph delle cellule, rallenta l’invecchiamento.

Ma ciò che lo rende particolare è il suo utilizzo che non è limitato al condimento delle vivande perché, per le tante sue proprietà, può essere sfruttato in vari altri modi.

Usandolo per inalazione saline aiuta a liberare le vie respiratorie da bronchiti, asma e raffreddori. Inoltre, lo si può aggiungere all’acqua della vasca per un bagno rigeneratore, che giova soprattutto alla pelle secca, ma può essere usato anche per disinfettare la pelle da punture di insetti, ferite e herpes.

Soluzioni di acqua e sale, in percentuali diverse a seconda dell’uso, sono ottime come collirio per i risciacqui degli occhi o come igienizzante del cavo orale.

Con il sale rosa di Himalaya si producono anche oggetti dagli scopi terapeutici, come il cuscino di sale o la maglietta di sale. Il cuscino, riscaldato o raffreddato, è un modo naturale ed efficace per alleviare dolori articolari, mal di denti, reumatismi, distorsioni, contusioni. La maglietta al sale ha un effetto disintossicante per l’organismo: basta immergere una maglietta di cotone in una soluzione di acqua e sale al 3%, indossarla e, avvolti in un accappatoio, sdraiarsi e rilassarsi per un’ora o due.

Come se tutto ciò non bastasse, in cosmesi, il sale rosa è un ottimo scrub.

Molto particolari e di grande effetto ricordiamo, infine, le lampade create con i suoi cristalli, le quali sono bellissime, arredano e purificano l’aria perché emettono ioni negativi.

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