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Israele, Netanyahu: “Migranti africani trasferiti anche in Italia”

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Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sulla base dell’accordo raggiunto con l’Onu allo scopo di annullare il controverso piano di espulsione dei profughi ha annunciato che i migranti africani attualmente in Israele saranno reinsediati in Paesi occidentali come Italia, Canada e Germania. L’accordo consente la partenza di almeno 16.250 africani verso l’Occidente, mentre lo Stato Ebraico stabilirà lo status di coloro che rimangono sul posto.

Il 3 gennaio Netanyahu aveva annunciato un programma in base al quale circa 38mila migranti entrati illegalmente in Israele, perlopiù eritrei e sudanesi, avrebbero dovuto lasciare il Paese e, in caso di rifiuto, avrebbero rischiato il carcere. Dal 4 febbraio le autorità avevano cominciato a notificare ai profughi, tramite lettere, che avevano tempo fino alla fine di marzo per lasciare volontariamente lo Stato Ebraico.

Dal momento che Israele riconosceva tacitamente che era troppo pericoloso rimpatriare sudanesi ed eritrei nei loro Paesi di origine, aveva offerto di ricollocarli in altri Paesi africani, come Ruanda e Uganda. Secondo i dati del ministero dell’Interno, attualmente vivono in Israele circa 42mila migranti, la metà dei quali bambini, donne o uomini con famiglie, che non rischiano però rimpatri a breve.

Il piano di espulsioni aveva attirato le critiche dell’Unhcr, come pure degli attivisti per i diritti umani. La presenza dei migranti in Israele è una questione politica, con Netanyahu che li ha sempre definiti non rifugiati, “ma infiltrati illegali”.

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