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Italia maglia nera in Europa per lo smog: Torino, Milano e Napoli le città più inquinate

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Italia maglia nera in Europa per lo smog con Torino, Milano e Napoli in testa alla classifica delle città più critiche per l’inquinamento atmosferico. I valori peggiori per concentrazione media annuale di polveri sottili (Pm10) si registrano nel capoluogo piemontese (39 microgrammi per metro cubo). Seguono Milano e Napoli che precedono Siviglia, Marsiglia e Nizza. È quanto emerge da un’elaborazione fatta da Legambiente sulla base dell’ultimo report del 2016 diffuso dall’Oms.

Roma si piazza con Parigi al settimo posto.

In Italia tutte le città incluse nel rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità “superano ampiamente il valore limite di 20 microgrammi/mc come media annua di Pm10 indicato dall’Oms per la salvaguardia della salute umana”, afferma Legambiente nell’elaborazione dal titolo “Che aria tira in città: il confronto con l’Europa”.

Nella classifica europea basata su dati del 2013 (per le sole città francesi i dati si riferiscono al 2014) seguono Stoccarda, Barcellona, Dortmund e Berlino (24 microgrammi/mc), Glasgow (23), Bordeaux, Londra e Leeds (22), Monaco (21), Madrid (19), Valencia (17) e Liverpool (14).

Il dossier “Mal’aria di città 2018”, con l’analisi dell’emergenza smog in Italia nel 2017 che sarà pubblicato alla vigilia della riunione di martedì 30 gennaio a Bruxelles convocata dal Commissario Ue per l’ambiente, Karmenu Vella con i ministri di nove Stati membri, tra cui Gianluca Galletti per l’Italia, sotto procedura di infrazione. Il vertice ministeriale è “l’ultima chiamata” che punta a garantire l’attuazione di misure efficaci altrimenti la Commissione non avrà altra scelta che procedere con azioni legali e rinviare tali Stati membri alla Corte di giustizia.

Nella lotta all’inquinamento atmosferico ad avviso di Legambiente è urgente mettere in atto interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale sia a livello locale e regionale, ma anche ripensare le città e la mobilità. Una sfida che la prossima legislatura deve assolutamente affrontare”.

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