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Jobs Act. Contratti fino a tre anni di prova, sussidi a disoccupati e potenziamento buoni di lavoro

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Il Jobs Act è un disegno di legge delega, che dovrà essere approvato da Camera e Senato per poi essere attuato con una serie di decreti legislativi.

Ma cosa cambierà ?
I contratti di lavoro avranno una durata di tre anni di prova prima dell’assunzione.
Si prevede l’introduzione del contratto a “tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio”.
Nel periodo di prova il licenziamento è possibile, poi si passerà ad un periodo di stabilità secondo le regole dell’articolo 18 che verrà riscritto.
Un’altra ipotesi consentirebbe il licenziamento ma con indennizzo crescente con l’anzianità di servizio.
Il nuovo contatto sarebbe utilizzabile solo per le nuove assunzioni.

Per i licenziamenti di tipo disciplinare, motivato dal comportamento del lavoratore, si potrà passare al reintegro nel posto se stabilito dal giudice.
Quello economico, che riguarda l’attività produttiva, può portare ad un indennizzo fino ad un massimo di 24 mensilità e reintegro se il giudice accerta l’infondatezza della motivazione economica

Ai disoccupati verranno dati sussidi legati ai contributi. E’ prevista la riscrittura delle regole per gli ammortizzatori sociali, gli interventi dello Stato per aiutare chi perde il posto di lavoro.

Il Jobs Act potenzia i buoni di lavoro per prestazioni occasionali ed apre la strada al “demansionamento“, cioè l’assegnazione al lavoratore di compiti di livello più basso rispetto ad oggi, avendo cura dei suoi interessi.

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