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Juncker citato dal ‘Guardian’ scatena la bufera: “Gli italiani devono lavorare di più ed essere meno corrotti”

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La tensione tra Ue e Italia continua ad essere alta, e nel giorno della formazione del nuovo Governo un nuovo equivoco fa aumentare la temperatura nei rapporti diplomatici tra Roma e Bruxelles. Dopo la gaffe di qualche giorno fa del commissario tedesco Oettinger, stavolta sono state le parole del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, attribuitegli dal quotidiano britannico Guardian, ad innescare la scintilla che ha spinto sia il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani, sia il M5S, a chiedere una smentita al lussemburghese.

“Gli italiani devono lavorare di più ed essere meno corrotti”, titolava il quotidiano online in un articolo che riprendeva alcuni dei commenti fatti da Juncker durante la sessione domande e risposte a porte chiuse della conferenza ‘New Pact for Europe’ a Bruxelles.

Non mi risulta che il presidente abbia usato quelle parole sull’Italia. Anzi, le parole attribuite a Juncker sono state prese fuori contesto”, si è però affrettata a precisare la sua portavoce. In realtà Juncker in relazione a quelle dichiarazioni, stava rispondendo ad una domanda sul Sud Italia, sulla disoccupazione e sull’uso dei fondi europei. “Amo profondamente la ‘bella Italia’ (detto in italiano, ndr.) ma non accetto che ogni cosa che va male nel Mezzogiorno sia spiegato con il fatto che l’Ue o la Commissione Europea non farebbero abbastanza. Sono gli italiani a doversi occupare delle regioni più povere dell’Italia. Il che significa più lavoro, meno corruzione e serietà”. Queste le parole esatte pronunciate da Juncker che, subito dopo, ha ribadito la sua “piena fiducia nel genio degli italiani”. “Li aiuteremo, come abbiamo sempre fatto, ma basta con questo giochino di addossare le responsabilità sull’Ue. Un Paese è un Paese, una nazione è una nazione, prima vengono le nazioni e poi l’Europa”, ha aggiunto.

Ma le parole del Guardian hanno viaggiato più velocemente delle smentite di Juncker e così da Roma sono subito partite repliche piccate a partire da Matteo Salvini: “Italiani corrotti e fannulloni? Parole vergognose e razziste, col prossimo governo vedremo di fare rispettare i diritti e la dignità di 60 milioni di italiani che dall’Europa si aspettano collaborazione e non insulti”. “Oggi il presidente Juncker, prima Oettinger… ma alla Commissione Europea non hanno altro da fare che insultare l’Italia?”, si chiedeva in serata il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

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