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La Bce lascia invariati i tassi e conferma il Qe. Draghi: “Finalmente una ripresa robusta”

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La Bce ha lasciato invariati i suoi tassi principali. Il ‘refi’, il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, resta a quota zero, mentre il tasso sui depositi, cioè quello che le banche pagano per depositare i loro fondi a Francoforte, rimane negativo a -0,40%. Invariato anche il tasso marginale a +0,25%. I tassi resteranno ‘a livelli pari a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo”, scrive la Bce. Nessuna variazione neppure sul versante Quantitative easing, “fino a fine 2017 o anche oltre se necessario”.

Le parole di Draghi. “Dopo un periodo lungo stiamo finalmente sperimentando una ripresa robusta, ora dobbiamo aspettare che i prezzi e i salari la seguano”. Queste le parole del presidente della Bce, Mario Draghi, sottolineando che l’area euro ha ancora bisogno di stimoli perché l’ultima cosa che la Bce vuole sono condizioni finanziarie stringenti. “L’inflazione non è dove vorremmo e dove dovrebbe essere”, mette in evidenza il numero uno dell’Eurotower.

La crescita tardiva, per Draghi, è causata “da un lento ritmo di attuazione delle riforme strutturali. In particolare, dalle riforme nei mercati di prodotti. E restano ancora le esigenze di aggiustamento di bilanci in diversi settori, nonostante i miglioramenti continui”. Nel complesso però la ripresa “si rafforza ed è sempre più diffusa” a tutte le regioni e i settori, e gli ultimi dati dimostrano che la crescita “continuerà solida e ad ampia base nel prossimo futuro” e potrebbe anche accelerare “con più forza di quanto atteso”.

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