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La povertà scende nella Ue ma occorre più impegno

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Sono 117,5 milioni di persone a rischio povertà ed esclusione sociale nell’Unione europea. In occasione della Giornata Onu per la Eradicazione della Povertà, l’Istituto europeo di statistiche ha pubblicato i suoi dati al 2016.

Tre sono i fenomeni di rischio analizzati: il reddito insufficiente dopo un trasferimento sociale, la grave deprivazione materiale (es: non poter riscaldare adeguatamente la propria casa), vivere in una famiglia con intensità di lavoro molto bassa.

Guardando il grafico dell’Eurostat dal 2008 al 2016 la percentuale di gente a rischio povertà si è sempre mantenuta quasi stabile, con picchi nel 2012 al 25% e leggera discesa verso il 2016 al 23,4%.

Cifre record, con oltre un terzo della popolazione, sono state toccate in Bulgaria (40,4%), in Romania (38,8%) e in Grecia (35,6%). Tra i Paesi membri Ue più sicuri: Repubblica Ceca (13,3%), Finlandia (16,6%), Danimarca (16,7%) e Paesi Bassi (16,8%).

Il reddito insufficiente dopo un trasferimento sociale colpisce un cittadino su sei, la deprivazione materiale uno su tredici, vivere in famiglia con intensità di lavoro molto bassa colpisce invece un europeo su dieci.

Se diamo uno sguardo agli Stati piu grandi troviamo l’Italia in testa con il 28,7% rispetto al 25,5% del 2008 e un totale di 17,469 milioni di cittadini a rischio povertà ed esclusione sociale. La  Spagna al 27,9%, la Germania al 19,7% e la Francia al 18,2%. 

 

 

 

 

    

      

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