ART News

Agenzia Stampa per emittenti radiofoniche

L’Alta Corte inglese riapre il caso del piccolo Charlie Gard

2 min read

L’intervento dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma ha riaperto il caso del piccolo Charlie Gard e il Great Ormond Street Hospital di Londra pare si sia rivolto all’Alta Corte per una nuova udienza “alla luce delle richieste relative a possibili altri trattamenti”.

Il tribunale inglese ha convocato per oggi, 14 luglio, tutte le parti per decidere la data di una riunione di medici londinesi e medici stranieri per stabilire se vi sono possibilità di cura per il piccolo affetto da una rara malattia genetica.

Intanto la ONLUS Mitocon insieme alla mamma ed al papà di Charlie hanno fanno appello alle autorità del Regno Unito ed ai medici dell’ospedale GOSH affinché sia assicurata ogni cura al piccolo in attesa di poter essere sottoposto alla terapia sperimentale.

Non mancano le voci critiche sull’eccessiva esposizione mediatica del caso soprattutto in seguito alle battaglie legali che i genitori hanno intrapreso in questi mesi per impedire ai medici del GOSH di staccare le macchine che tengono in vita il bambino.

Nel corso dell’udienza davanti all’Alta Corte inglese è intervenuto anche il medico statunitense che si è offerto di trattare il bimbo con una terapia sperimentale. L’elettroencefalogramma del piccolo Charlie Gard “mostra una disorganizzazione dell’attività cerebrale, non un danno strutturale maggiore”. Lo specialista ha ribadito anche che le chance di successo del trattamento sono di “almeno il 10%” e ha spiegato che di 9 pazienti con forma Tk2 della malattia (che colpisce i muscoli), “5 hanno ridotto il tempo giornaliero attaccati al respiratore e uno è stato staccato completamente”. Charlie soffre di un’altra variante, la Rrm2b. “L’unico modo per dire quanto sia permanente la disfunzione cerebrale” del piccolo Charlie Gard “è tentare la terapia“, ha spiegato ancora.

Autore