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Lettera di Ratzinger “tagliata”: si dimette monsignor Viganò

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Le polemiche seguite alla lettera di Joseph Ratzinger “tagliata”, hanno avuto delle conseguenze. Si è infatti dimesso monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della segreteria per la comunicazione della Santa Sede.

Papa Francesco ha accettato la rinuncia ma ha anche dichiarato: “Rispetto la sua decisione e accolgo, non senza qualche fatica le dimissioni da prefetto”. “Le chiedo – ha poi aggiunto Bergoglio – di proseguire restando presso il Dicastero, nominandola come Assessore per il Dicastero della comunicazione per poter dare il suo contributo umano e professionale al nuovo Prefetto al progetto di riforma voluto dal Consiglio dei Cardinali, da me approvato e regolarmente condiviso”.

Fino alla nomina del nuovo prefetto, a guidare la comunicazione in Vaticano sarà il segretario dello stesso dicastero, monsignor Lucio Adriàn Ruiz.

Viganò ha chiesto al Papa di accettare e sue dimissioni tramite una lettera firmata 19 marzo. “In questi ultimi giorni si sono sollevate molte polemiche circa il mio operato che, al di là delle intenzioni, destabilizza il complesso e grande lavoro di riforma che Lei mi ha affidato nel giugno del 2015 e che vede ora, grazie al contributo di moltissime persone a partire dal personale, compiere il tratto finale”, si legge nella lettera che monsignor Viganò ha inviato al Papa. E ancora si legge: “La ringrazio per l’accompagnamento paterno e saldo che mi ha offerto con generosità in questo tempo e per la rinnovata stima che ha voluto manifestarmi anche nel nostro ultimo incontro. Nel rispetto delle persone che con me hanno lavorato in questi anni” e “soprattutto, per l’amore alla Chiesa e a Lei Santo Padre, Le chiedo di accogliere il mio desiderio di farmi in disparte rendendomi, se Lei lo desidera, disponibile a collaborare in altre modalità”.

Le polemiche nei confronti di Viganò scoppiarono in occasione della presentazione della collana “La teologia di Papa Francesco”, il 12 marzo. In quel frangente il prefetto fu accusato di non aver diffuso alcune parti della lettera di Ratzinger in cui il Papa emerito criticava la collana stessa. “Nessuno ha voluto nascondere o manipolare nulla”, era stata la replica della Santa Sede.

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