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L’Oms: “La dipendenza da videogame è una malattia”. AESVI si oppone

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Nelle ultime settimane l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta pensando di inserire la dipendenza da videogiochi nella lista delle malattie mentali. Questa possibilità, però, è stata subito respinta da una squadra di 36 esperti di salute mentale, docenti e scienziati da tutto il mondo che, dall’alto della loro esperienza universitaria stanno preparando ad opporsi con un articolo ufficiale.

In “A weak scientific basis for gaming disorder: Let us err on the side of caution” (“Deboli basi scientifiche per la Dipendenza da videogiochi: schieriamoci dalla parte della cautela”) verranno riportate le ragioni per cui “il disturbo” non può essere classificato come malattia, tra cui spicca la teoria secondo cui c’è ancora molta confusione, anche fra gli autori che sostengono la diagnosi, in merito a cosa sia, esattamente, la dipendenza da videogiochi, e che le prove a sostegno siano di bassa qualità.

Intanto, l’italiana l’Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani (AESVI), ha espresso la sua contrarietà alla possibile decisione dell’OMS, in una lettere inviata direttamente all’Organizzazione, in cui sono state mosse diverse critiche sulla decisione.

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