Made in Cloister: la bellezza rinasce nel cuore di Napoli
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Il conto alla rovescia è iniziato. L’appuntamento più atteso in città sta arrivando, ancora pochi giorni di attesa e poi sabato 28 maggio sarà ridato alla luce e alla vista dei fortunati che ci saranno, il chiostro cinquecentesco della Chiesa di Santa Caterina a Formiello a Napoli che versava in uno stato di totale abbandono, oggi diventa uno spazio multidisciplinare aperto alla città.
Grazie a Made in Cloister, il progetto di rigenerazione realizzato da Rosa Alba Impronta, Antonio G. Martiniello e Davide de Blasio, questo luogo assurge a nuova vita e diventa un ponte tra tradizione e innovazione, tra architettura storica e futuristica e crea il legame che mancava tra la Napoli antica e la Napoli proiettata verso il recupero e la rinascita. Made in Cloister inaugurerà la sua attività con una personale dell’artista Laurie Anderson che ne sarà anche la curatrice, intitolata The Withness of the Body. La poliedrica musicista e pittrice americana ha scelto questa location inedita per la sua prima mostra in Italia in occasione dell’apertura del chiostro. La mostra, prodotta dalla Fondazione Tramontano Arte, è inclusa nella programmazione della XXI Triennale del Design di Milano e resterà aperta dal 28 maggio al 30 settembre 2016.
Il chiostro è un raro esempio di convivenza tra il Rinascimento e l’archeologia industriale. Obiettivo del progetto è dare anche un decisivo contributo alle rigenerazione urbana, con l’inclusione produttiva e sociale di tutta l’area di Porta Capuana. Nel progetto sono già e saranno sempre di più coinvolti non solo gli artigiani ma anche i giovani del quartiere attraverso una scuola di formazione per gli antichi mestieri.
L’intuizione, la scintilla, l’amore a prima vista è scattato tra questo luogo e l’architetto Antonio G. Martiniello, fondatore dello Studio Keller Architettura e consigliere della Fondazione Made in Cloister “Ci siamo innamorati di questo luogo per la sua storia. Nel ‘500 il chiostro aveva un orto che forniva le erbe per la farmacia della Chiesa, nel ‘800 divenne luogo di produzione di lana e divise. Quindi l’idea che il “fare” sia sempre stato nell’anima di questo chiostro ci ha convinto che eravamo arrivati nel posto giusto”. Il recupero di Made in Cloister è stato prima architettonico e ora diventa creativo, produttivo e sociale. Un lavoro di cuore, di passione e di tanta tenacia alla ricerca di fondi e di persone che credessero nel progetto che alla fine ha dato I suoi frutti…e che frutti!
“La fase dei lavori è stata lunga e complessa – illustra Rosa Alba Impronta presidente della Fondazione Made in Cloister – ma per Made in Cloister l’apertura al pubblico rappresenta la vera sfida affinché il chiostro, con la sua programmazione culturale che vedrà impegnati artisti e designer internazionali, possa fare da traino verso uno sviluppo che seguirà la vocazione naturale dei luoghi, utilizzando la cultura e la bellezza come motore di un progetto di rigenerazione urbana”.
Dal 28 maggio in poi sarà possibile visitarlo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19, la domenica dalle 9 alle 13 mentre il Chiostro resterà chiuso il martedì.