Manovra “light” rispetto alle promesse: ecco cosa prevede
2 min readIl governo ha posto la fiducia nell’Aula del Senato sul maxiemendamento alla Manovra che, diventata decisamente più”light” rispetto alle promesse iniziali.
Arriva il “saldo e stralcio” delle cartelle tra 2000 e 2017 per chi è in “difficoltà economica” con Isee entro i 20mila euro.
Niente da fare per l’ulteriore aumento della deducibilità dell’Imu sui capannoni. Nonostante gli annunci del ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, lo sconto resta al 40%.
Confermati i tagli all’editoria: -20% nel 2019,del 50 nel 2020 e del 75% nel 2021.
Arriva una tassazione al 7% “modello Portogallo” per richiamare dall’estero chi è già in pensione e decide di spostare la sua residenza nel Sud Italia.
Estesi fino al 2020 gli sconti per l’acquisto dei seggiolini anti-abbandono.
Nel testo entra anche la norma per il contrasto del bagarinaggio e del fenomeno del Secondary Ticketing. Vengono introdotti i biglietti nominali per eventi in strutture con una capienza superiore ai 5mila spettatori. Il biglietto nominale diventa obbligatorio a partire dal 1° luglio e non dal 31 marzo come previsto inizialmente. Ripristinata anche la possibilità per i singoli cittadini, che lo fanno in maniera occasionale e senza finalità commerciali, di rivendere il proprio biglietto purché a un prezzo uguale o inferiore a quello dell’acquisto originario.
Rimandate al 15 novembre 2019 le assunzioni a tempo indeterminato nella Pubblica amministrazione. Presidenza del Consiglio, ministeri, enti pubblici non economici e agenzie fiscali non potranno quindi assumere a tempo indeterminato prima della data stabilita dal maxiemendamento alla Manovra. Nelle università il termine slitta al primo dicembre, salvo i ricercatori a contratto che potranno essere quindi assunti come professori nel corso del 2019.
Un fondo da 5 milioni viene istituito al ministero dei Trasporti per i disabili: servirà a garantire “accessibilità e mobilità” dei portatori di handicap. Viene così recuperata con un emendamento firmato da Anna Maria Bernini, la proposta dell’ex M5s Matteo Dall’Osso, che puntava a un fondo specifico per la mobilità e, dopo la bocciatura della sua proposta, era passato dai Cinquestelle a Forza Italia.
Alle vittime del femminicidio andranno più fondi ma solo per 5 milioni, contro i 12 inizialmente ipotizzati. Viene infatti recepito l’emendamento della Lega che dà più risorse a chi ha subito violenze domestiche ma ritocca, al ribasso le cifre. Restano i 2 milioni per le borse di studio per gli “orfani di crimini domestici” mentre si riducono da 10 a 3 milioni i fondi a sostegno delle famiglie affidatarie.