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Migranti: la strage senza fine

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 Ancora una tragedia in mare. Secondo quanto riportato dall’Organizzazione internazionale per la migrazione (Oim), almeno 50 adolescenti somali ed etiopi sono stati “affogati deliberatamente” da uno scafista al largo della costa dello Yemen.

Il trafficante avrebbe obbligato 120 giovani a gettarsi in mare dopo l’avvistamento di un’imbarcazione dell’autorità marittima vicino la costa.

Lo staff dell’Oim ha trovato i resti di 29 migranti sepolti nella sabbia, nella provincia yemenita di Shabwa lungo il golfo di Aden. Gli operatori hanno anche prestato soccorso a 27 ragazzi scampati alla strage, mentre gli altri superstiti erano fuggiti.

Erano tutti piuttosto giovani, l’età media era di circa 16 anni“, ha detto la portavoce dell’Oim Olivia Headon che ha definito l’accaduto “scioccante e disumano”. I sopravvissuti hanno dichiarato di essere “stati costretti a buttarsi in acqua, alcuni spinti proprio dallo scafista che poi è ripartito per tornare in Somalia e prendere un altro carico di persone da portare nello Yemen seguendo la stessa strada”, ha spiegato Laurent de Boeck, il capo della missione Oim nello Yemen. “

Il braccio di mare tra il Corno d’Africa e lo Yemen è una rotta molto battuta dai trafficanti di uomini, anche se il Paese dal 2015 è dilaniato dalla guerra.

Ma nonostante il conflitto, i migranti africani continuano a passare in Yemen, proprio perché non c’è un’autorità centrale che impedisca lo sbarco. Ed è anche a causa della guerra che il tragitto diventa sempre più pericoloso e i migranti , purtroppo, spesso finiscono nelle mani dei guerriglieri o di banditi senza scrupoli.

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