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Migranti: vince la linea Conte, l’Italia accoglierà 10 persone

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Dopo il vertice notturno sui migranti e altri nodi da sciogliere, il governo regge. Arriveranno in Italia i bambini, con i genitori, “poco più di dieci” dei migranti sbarcati a Malta dopo aver trascorso 19 giorni in mare e saranno affidati alla Chiesa Valdese, “senza oneri per lo Stato”. Giuseppe Conte ottiene così il via libera all’intesa da lui siglata con l’Unione europea, da Matteo Salvini che ha sottolineato “Io non cambio idea, anzi faccio due passi in avanti. Non ci sarà nessun arrivo in Italia finché l’Europa non rispetterà gli impegni presi con l’Italia, accogliendo i 200 immigrati sbarcati in estate tra Pozzallo e Catania che dovevano già essere ricollocati”.

“L’Italia mantiene l’impegno ad accogliere ad accogliere donne e bambini senza dividere i nuclei familiari” dei migranti. E’ quanto si è appreso da fonti di palazzo Chigi. I migranti sbarcati a Malta dalla Sea Watch e dalla Sea Eye verranno affidati “alla chiesa Valdese che si è offerta di accoglierli senza oneri per lo Stato”. “In attesa dei trasferimenti da Malta di queste poco più di 10 persone”, il premier Giuseppe Conte chiederà un incontro urgente con il commissario Ue alle migrazioni Dimitri Avramopulos “per far eseguire la ricollocazione degli oltre 200 migranti che da agosto l`Italia aspetta che siano accolti dalla Germania, Olanda e altri 7 paesi europei che non hanno dato seguito agli impegni”.

Ma il colloquio, lungo un’ora e mezza, non ha sciolto i tanti nodi sul tavolo del governo, a cominciare dalla questione Consob, con Di Maio che insiste sul nome di Marcello Minenna, nonostante le resistenze che vengono anche da una parte della Lega. E c’è da chiudere l’accordo sul ‘decretone’ per reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni su cui, assicura Di Maio, non si riesce a chiudere oggi come era stato annunciato, perché “la Ragioneria dello Stato deve ancora lavorare”. Il M5s spinge per varare le misure in Cdm domani, ma la Lega non esclude che slittino alla prossima settimana.

In cima alle preoccupazioni, infine, c’è il dossier della Tav: l’analisi della commissione di esperti istituita dal ministero sembra orientata, secondo fonti di governo, a bocciare l’opera.Tuttavia diversi ministri – a partire da quelli leghisti – stanno pressando per un supplemento di riflessione. Il no all’opera rischia tra l’altro, spiegano, di provocare la ‘ritorsione’ dei francesi su Fincantieri.

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