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Milan, Uva parla a nome della Figc: «La federazione non poteva fare nulla»

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Il direttore generale della Figc, Michele Uva, ha parlato ai microfoni di Radio Anch’Io Sport, in primis sul caso plusvalenze emerso in questi giorni: «Quel che è sotto indagine dalla Procura non può essere giudicato o commentato dal sottoscritto, ci sono stati casi di club coinvolti da analisi per questi percorsi e mi pare che non si sia arrivati a sentenze negative. I conti dei club italiani stanno migliorando, sono preoccupato dall’aumento delle plusvalenze. Può dipendere, però, da vari fattori: i club stanno cambiando profilo da società di business-entertainment a club che fanno trading sui giocatori. Ci sono società che investono sui settore giovanili, che li formano a zero dal punto di vista bilancistico e li vendono. Non è un fattore preoccupante o un dato negativo, la Procura vedrà se ci saranno violazioni dei regolamenti sportivi».

SUL MILAN – «La Figc non ha difeso il Milan? La Federazione non può fare nulla, a maggior ragione il vicepresidente dell’Uefa. Se richiesto, si può dare una mano sotto l’aspetto tecnico, ma non da un punto di vista politico. Il Milan ha la possibilità di presentare le proprie ragioni al Tas, visto che l’Uefa non ha considerato il loro un percorso virtuoso. Noi non abbiamo neanche visto i documenti, le regole sono chiare: Roma e Inter non erano adempienti, l’Uefa ha dato loro un percorso e lo stanno facendo. Anche il Milan conosceva le regole, che nel prossimo anno saranno ancora più rigide».

Nessuna intenzione di mettere in dubbio le  dichiarazioni rilasciate dal direttore generale della Figc, una riflessione ad ogni modo appare doverosa: dalle parole di Uva non traspare un netto impedimento, sancito da un regolamento, nel sostenere una società in difficoltà. Bensì un tentativo di spronare i club in difficoltà a risolvere situazioni compromettenti, verso le quali la federazione è del tutto estranea. Uva parla di regole più rigide per il prossimo anno: il Milan è già stato escluso dall’Europa per motivi riguardanti la posizione finanziaria e non certo di squadra, dopo una qualificazione dura e del tutto legittima. Vedremo cosa aspettarci in quanto a rigidità disciplinare.

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