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MONDIALANDIA/ Argentina in estasi. Maradona: prima lo show poi il malore. Super sfida tra Seleccion e Bleus in arrivo

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Finale thrilling anche per la terza e ultima giornata del gruppo D di Russia 2018, come era nelle previsioni. Alla fine l’Argentina di Leo Messi davanti a Diego Armando Maradona ce l’ha fatta. Con grande, grandissima sofferenza, ma ce l’ha fatta. Una sofferenza che ha fatto venire un coccolone pure al “Pibe de oro”: soccorso al termine del match, Dieguito si è ripreso presto dal malore. In precedenza per Maradona, apparso fuori di testa: esultanza sfrenata, pennichella e gestaccio con doppio dito medio. Una pena. Comunque, Nigeria battuta 2-1 e “Albiceleste” agli ottavi dove affronterà la Francia che ha vinto il girone C pareggiando 0-0 con la Danimarca. Francesi e danesi dunque hanno dato vita al primo pareggio a reti bianche di questi Mondiali; ma era stato battuto già da tempo (alla 26° partita senza risultato a occhiali) il record che apparteneva al campionato del mondo del 1954, disputato in Svizzera e vinto dall’allora Germania Ovest protagonista di una clamorosa in finale contro la grande Ungheria  di Puskas: dal 2-0 magiaro al 3-2 tedesco tra polemiche e dubbi doping. Altri tempi. Tornando a Francia-Danimarca 0-0, non un “biscotto” ma un pareggio annunciato. Ora prepariamoci a un super ottavo di finale. Nell’altra sfida del raggruppamento D, l’Islanda fa la partita e la Croazia un ampio turnover per preservare i diffidati in vista degli ottavi. Però, vincono ancora gli ottimi croati che  chiudono a punteggio pieno con 9 punti rispetto ai 4 dell’Argentina, i 3 della Nigeria e l’unico punto intascato dai simpatici islandesi (punto preso proprio all’esordio contro gli argentini).

Argentina: senatori al comando della squadra guidati da Mascherano, praticamente esautorato il c.t. Sampaoli. “Seleccion” rivoluzionata dopo il pareggio con l’Islanda e la netta sconfitta contro la Croazia: 4-4-2 e cambiamenti a livello di formazione. Significativo il capannello di calciatori in stile football americano prima di tornare in campo per il secondo tempo. Una vera e propria riunione tecnica senza commissario tecnico. Cose mai viste, sintomo di ammutinamento. Delle novità tecnico-tattiche ne beneficia anche Leo Messi che sblocca il punteggio contro le Super Aquile con un gol degno della sua immensa classe e risponde così a Cristiano Ronaldo. Nella ripresa, nonostante l’atipica riunione tecnica dei giocatori, gli africani pareggiano grazie a un rigore generoso concesso dall’arbitro turco Cakir e confermato dopo un breve “silent-check” con la “Var-room” senza andare però a rivedere le immagini. Moses dal dischetto è glaciale e pareggia. Tutto da rifare per l’Argentina, l’incubo eliminazione torna concreto. Oltretutto, la Nigeria sfiora più volte il raddoppio e chiede un altro penalty: stavolta il direttore di gara dice di no dopo aver rivisto le immagini. All’86’ è Rojo a mandare in estasi questa “Albiceleste” e i suoi tifosi segnando la rete del 2-1. Nigeria disciplinata, messa bene in campo, forte fisicamente, ma, senza vere punte in attacco.

Verso Francia-Argentina, una sfida tra corazzate piene di punti interrogativi. Insieme al Brasile, transalpini e “gauchos” a livello di uomini, hanno senza dubbio le rose più complete e più forti delle 32 finaliste, finora però non hanno affatto brillato.  O per meglio dire: l’Argentina fin qui ha fatto pena nonostante il passaggio del turno, mentre i “Bleus” sono passati con 7 punti senza entusiasmare nelle partite contro Australia (2-1), Perù (1-0) e Danimarca 0-0. La Francia appare quasi come una Ferrari che non riesce ad accelerare. Forse comincerà a farlo dalla fase a eliminazione diretta. L’Argentina invece non è una squadra, appare giù anche dal punto di vista fisico, per giunta ha lo spogliatoio spaccato e i giocatori ignorano il commissario tecnico; però, passata la grande paura, il gruppo potrebbe improvvisamente ricompattarsi e arrivare fino in fondo: di grandi giocatori la “Seleccion” ne ha tanti, bisogna solo utilizzarli bene. Con Nigeria e Islanda salutano Russia 2018 anche Australia e Perù. In particolare il Perù, come la Nigeria, merita gli applausi della critica perché pur perdendo non ha demeritato contro Danimarca e Francia e ha chiuso in bellezza col success per 2-0 sui “Canguri”. Bello il gol dell’1-0 firmato Carrillo, giocatore interessante. A proposito, il gruppo C si chiude con la Francia a 7, la Danimarca a 5, il Perù a 3 e l’Australia a 1 punto. Tutto pronto per altri finali thrilling, con gli ultimi decisivi incroci della fase a gironi. E ricordiamo la grande novità di questa prima fase: in caso di arrivo a pari punti, oltre alla differenza reti e ai gol segnati, contano i cartellini presi. Le squadre meno “cattive” insomma possono essere favorite. Finora non è capitato ma può sempre accadere, staremo a vedere.  

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