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MONDIALANDIA/ Svedesi all’attacco: “Tedeschi schifosi”. Durmaz minacciato di morte. “Cafeteros” scatenati, Polonia eliminata

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Belli e pieni di polemiche. Questa la fotografia dei Mondiali 2018. Ogni giorno ne spunta una: l’ultima in ordine di tempo dopo Germania-Svezia 2-1. Svezia furibonda con i tedeschi: “Esultanza schifosa”. La Germania chiede scusa
Dopo la vittoria in rimonti, scandinavi indignati. La federcalcio tedesca si scusa attraverso Twitter. E per Durmaz che ha causato la punizione decisiva ci sono pesanti minacce via social. Assurdo, tutto assurdo. Esultanze, minacce, sfottò, provocazioni. E poi tante, tante scuse. Germania-Svezia, decisa al 95′ dal gol magia di Kroos, porta con sé un camion di brutte storie. Troppe emozioni, troppe sensazioni contrastanti per viverla normalmente. La più brutta riguarda, suo malgrado, lo svedese (ma di origini turche) Jimmy Durmaz, entrato a pochi minuti dalla fine per mantenere l’1-1.

Vergogna social e l’incidente diplomatico. Quando Werner, a una manciata di secondi dalla fine, ha puntato Durmaz, lui lo ha buttato giù. Punizione e gol di Kroos. E sui social, come troppo spesso accade, gli utenti lo individuano come capro espiatorio. In pochi minuti sono arrivati migliaia di messaggi contro Durmaz. Eppure i compagni si sono schierati tutti con lui. Insulti e minacce si sono però sprecate a tal punto che perfino la Fifa, su twitter ha pubblicato un post a riguardo: “Durmaz ha ricevuto oltre 3000 commenti sotto il suo ultimo post su Instagram, fra i quali minacce di morte e offese razziali”. Come era già accaduto col colombiano Sanchez. La mamma del cretino purtroppo è sempre incinta. Alla nazionale svedese, invece, molto più del fallo di Durmaz, ha dato fastidio l’atteggiamento di alcuni tedeschi in panchina. Georg Behlau e Uli Voigt (due membri della DFB), alla rete di Kroos, hanno esultato provocando la panchina avversaria. L’allenatore della Svezia Janne Anderson non ha affatto apprezzato: “Bisognerebbe rispettare l’avversario con cui si è combattuto per 95 minuti”. Pochi minuti dopo la mezzanotte la DFB ha chiesto scusa su twitter: “È stata una partita emozionante. Alla fine alcune manifestazioni di gioia rivolte alla panchina svedese sono state eccessive. Non è questo il nostro stile. Per questo ci siamo scusati con loro”.

Germania, fine di un incubo. Tedeschi in coro con gli argentini: “E’ colpa della stampa”. A fine partita i tedeschi non hanno però pensato solo a festeggiare. I giocatori della Mannschaft si sono tolti un peso dallo stomaco. Hanno rischiato di uscire, per la prima volta nella storia, alla fase a gironi e peraltro da campioni del mondo in carica. Il pareggio, infatti, non li avrebbe estromessi aritmeticamente, ma li avrebbe esposti a un pari di comodo fra Messico e Svezia. Eppure Kroos ha voluto mandare un messaggio chiaro a chi, dopo la sconfitta all’esordio, era stato disfattista: “Si ha la sensazione che in molti sarebbero stati contenti se fossimo stati eliminati. Cerco sempre di evitare di vedere la tv e leggere i giornali dopo le partite. Prende parola certa gente. Si sentono tutti esperti, e mi riferisco anche a quelli che scrivono. Ho la sensazione che sia più divertente parlare e scrivere male di noi. Non veniamo aiutati da tutti questi signori”. Reus, autore del momentaneo 1-1 ha provato a essere più diplomatico: “Per me ha ragione Kroos, molti volevano la nostra eliminazione già ai gironi. Ora però sinceramente non me ne frega nulla. Volevamo e dovevamo vincere e ce l’abbiamo fatta”. Insomma, alla fine è sempre colpa dei giornalisti. La stessa Argentina ha trovato il colpevole di una situazione disastrosa: la stampa. Il presidente della Federcalcio argentina Tapia convoca una conferenza stampa per dire: “Bugie sull’ammutinamento”. Smentito il presunto ammutinamento dei giocatori contro il c.t. Sampaoli. L’ambiente prova a far quadrato in vista della decisiva sfida contro la Nigeria. Mascherano: “Con il c.t. rapporti normali”. Staremo a vedere, ma tanto è sempre colpa dei giornalisti. Giornalisti, soprattutto quelli di oggi, che hanno tante colpe ma non possono averne se i calciatori giocano a livelli di oratorio.

Finalmente il calcio giocato. Inghilterra-Panama finisce con un risultato tennistico: 6-1! I Leoni britannici e il Belgio sono già agli ottavi. A Nizhny Novgorod storica goleada contro la squadra di Gomez: Kane ne fa 3 (2 su rigore) scavalca Cristiano Ronaldo e diventa nuovo capocannoniere del Mondiale con 5 sigilli, Stones 2, Lingard uno. Panamensi eliminati (con la Tunisia) ma comunque felici: prima storica rete in un Mondiale e il pubblico di Panama esplode come se fosse il gol del trionfo ai Mondiali. Un’esultanza da brividi, la bellezza del calcio. Il gol che fa la stori dei centramericani arriva nel finale e porta la firma di Baloy. Comunque, non è stata una partita ma una passeggiata inglese nel caldo di Nizhny Novgorod. Il 6-1 della banda di Gareth Southgate contro il tenero Panama qualifica i “Tre Leoni” agli ottavi col Belgio: per il primato finale nel girone sarà decisivo lo scontro diretto. Ma è  il risultato più pesante di sempre nella fase finale dei Mondiali per l’Inghilterra. Una domenica storica, seguita dal vivo da duemila tifosi inglesi approdati nella città russa e da oltre 20 milioni di connazionali in patria, sparpagliati tra pub, bar e riunioni di famiglia. Questa Inghilterra bella e spumeggiante fa sognare.

I “Cafeteresos” eliminano una brutta Polonia. I colombiani s’impongono per 3-0 con gol di Mina, Falcao e Cuadrado e tornano in corsa per gli ottavi. Lewandoski e compagni invece già fuori da Russia 2018: due sconfitte in altrettante gare. Era una partita chiave per entrambe. E non poteva esserci verdetto più chiaro. La Colombia travolge la Polonia e si giocherà la qualificazione agli ottavi contro il Senegal, mentre la nazionale di un Lewandowski molto deludente torna a casa dopo due partite senza punti. La Polonia stecca sul piano del collettivo, perché la manovra non è mai convincente e la difesa perforabile. E anche su quello individuale: il fuoriclasse Robert Lewandowski si nota solo in un paio di occasioni e per il resto non riesce mai ad incidere, poco aiutato da una squadra che non gli recapita  palloni giocabili. Ancora male il napoletano Zielinski, forse elevato troppo presto a gran giocatore in Italia, mentre il promettente baby della Samp Kownacki, partito titolare, ha mostrato di avere ancora bisogno delle ripetizioni di Marco Giampaolo. Poco brillante anche l’intero Mondiale di Szczesny, erede di Buffon alla Juve, perforato 5 volte in due partite.

Giappone-Senegal 2-2, Honda non tramonta mai, pari show. A Ekaterinburg africani due volte in vantaggio con Mané e Wague ma prima Inui e poi l’ex milanista trovano la via del gol. Entrambe le nazionali si avvicinano agli ottavi ma per il Senegal la sfida con la Colombia sarà un vero e proprio spareggio. Cammino relativamente più tranquillo per i nipponici attesi dalla Polonia già fuori. Dunque, ci pensa Honda, il veterano, uno dei pionieri del calcio giapponese all’estero. Keisuke, oggi di stanza in Messico (al Pachuca) è il primo del suo paese ha segnare in 3 Mondiali diversi. Lo fa da subentrante, riagganciando un Senegal due volte in vantaggio e due volte raggiunto a Ekaterinburg. Limiti di gestione della squadra di Cissé, ma anche giusta ricompensa per i blu del Sol Levante, che non meritavano decisamente di perdere. Il girone resta aperto e complesso, un vero girone di ferro. I giudizi su entrambe le squadre sono sospesi. Intanto, in questo Mondiale si continua a segnare: questa domenica 24 giugno è stata la giornata più ricca di reti a Russia 2018, dove finora non ci sono stati 0-0. Un bel segnale che conferma la bellezza di questo campionato del mondo.

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