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MotoGP, Malesia. “Il Dottore è bollito”, Valentino Rossi replica duramente alle critiche

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A Speang in Malesia per l’ultima tappa del Motomondiale, nella Classe MotoGP, l’unico che non ha più nulla da chiedere alla stagione è Marc Marquez: il pilota spagnolo ha già in tasca da tempo il titolo di campione del mondo. Mentre, tra questo Gran Premio e quello di Valencia, è lecito attendersi belle prestazioni, da: Vinales (Yamaha), reduce dal trionfo in Australia, Valentino Rossi a caccia di un podio con la M1, e la coppia Ducati Andrea Dovizioso-Jorge Lorenzo. Quest’ultimo peraltro è tornato dopo l’infortunio e la conseguente operazione al polso. Nel caso in cui Lorenzo non dovesse farcela, è pronto Pirro.

Il Dottore protagonista nelle conferenze stampa della vigilia. Prima di prove libere, qualifiche e gara, spazio alle parole dei centauri. Mattatore Valentino Rossi che ha contrattaccato, mettendo a tacere con ironia i suoi denigratori che lo danno per “cotto”, auspicando il suo ritiro dall’attività agonistica. Immediata la replica di Vale: “Ho sentito dire tante volte che sono finito, ormai a questa cosa ci sono abituato…e da ben 10 anni”. Mentre sulla gara di Sepang, Rossi ha detto: “Ci manca fare un podio e sarà più importante disputare una bella gara qui, ma sarà importante anche vedere la gomma che viene stressata. La vittoria di Vinales in Australia è stata importante per l’armonia. Dai dati ho capito qualcosa, ma serve capirlo prima. Quest’anno sono più in forma dell’anno scorso, arrivo meglio a fine gara. Ovviamente gli altri piloti sono fortissimi, giovani e possono migliorare la condizione”.

Valentino Rossi e il futuro. Alle solite domande sul suo futuro visto che a breve compirà 40 anni, il Dottore ha risposto: “Non ho ancora deciso se questo sarà il mio ultimo contratto, non ci penso troppo. Vedremo, l’idea è di lavorare sodo quest’inverno per cercare di essere competitivi. Mi farebbe molto piacere vincere quel decimo titolo, ma è solo un numero. Non significherebbe troppo neanche. Quello che voglio è combattere ancora per vincere le gare. Il decimo titolo non è il mio obiettivo, è qualcosa della stampa e dei media. Non so se la mia moto il prossimo anno sarà molto diversa da quella di Maverick. Ma non penso che sia un problema, perché Yamaha è in grado di fornire due moto diverse a due piloti diversi. Accade anche in Honda, dove le moto di Marquez e quella di Pedrosa non sono uguali. Il fatto che Morbidelli ne avrà un’altra ufficiale non sarà un problema, sarà come Crutchlow per la Honda”. E ora la parola passa alla pista: giudice supremo.

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