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MotoGP, Valentino Rossi ha buone sensazioni per il Gran Premio d’Argentina

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Dopo l’esordio stagionale in Qatar, la MotoGP è pronta a ripartire dall’Argentina per il secondo e attesissimo round della stagione 2018. Per la quinta volta di fila si corre sul circuito di Termas de Rio Hondo: tracciato a mille chilometri da Buenos Aires. E come accade ogni giovedi prima dei Gran Premi, conferenze stampa dei piloti protagonisti del Motomondiale. La stagione è iniziata bene per Valentino Rossi che in Qatar ha chiuso terzo al traguardo conquistando il primo podio dell’anno. In Argentina il Dottore ha detto: “In Qatar abbiamo fatto un buon lavoro, anche durante le prove siamo andati migliorando giorno dopo giorno e mi aspettavo di poter fare una buona gara. È stato un ottimo punto di partenza anche per il resto della stagione ma non si può mai dire cosa accadrà da una pista all’altra. Sulla carta qui in Argentina siamo competitivi: negli anni scorsi sono sempre stato veloce, la moto ha sempre funzionato molto bene”.

Le prospettive Yamaha nel GP d’Argentina. Valentino a tal proposito ha aggiunto: “Dovremo verificare le condizioni nuove, c’è una parte della pista che è stata riasfaltata, avremo meno buche, ma certamente è una pista che mi piace. L’anno scorso questo è stato il weekend migliore per il nostro team, con Vinales eravamo arrivati primo e secondo, ma ora la situazione è diversa, la Honda e la Ducati sono più forti e sono messe meglio rispetto all’anno scorso, quindi sarà sicuramente più dura. La cosa importante sarà che la moto funzioni bene e che le gomme funzionino bene su questo asfalto e speriamo di essere competitivi. Qui mi sono trovato bene dal primo anno. È una pista interessante, una pista tecnica, fluida, ottima per la nostra moto. Per me dipende anche molto dal matrimonio dell’asfalto con la moto, è questo che fa la differenza più che la moto”.

Il Dottore sul “Morbido”. Morbidelli può ritrovarsi a lottare nella top ten? Vale ha risposto: “Noi abbiamo molta fiducia in Franco, lo abbiamo visto crescere ed ha sempre avuto un grande potenziale che ha dimostrato anche lo scorso anno con una stagione fantastica. È chiaro che non è facile perché ci sono più di dieci piloti che possono lottare per il podio ma la MotoGP è questa, quest’anno deve semplicemente dare il massimo e aspettare di avere una moto migliore. Doping? Per me è una storia che non c’entra con il nostro sport. Il nostro sport non è ad alto rischio di doping, ma sono d’accordo per più controlli, se si devono fare più controlli noi ci siamo”.

La curiosità. Domanda dai social network per Rossi e risposta del Dottore: “Se ho mai usato uno psicologo sportivo? No, non ho mai ricorso a uno psicologo sportivo, ognuno affornta la cosa in modo diverso, io sono molto anziano, quindi quando ero più giovane non c’erano nemmeno gli specialisti per cui ho dovuto fare tutto da solo. L’importante è capire come trovare la concentrazione prima della gara, ognuno ha i suoi trucchi, magari altri piloti apprezzano l’ausilio di qualcuno, ma dipende da pilota a pilota”. A quasi 40 anni dunque Rossi punta sempre in alto, va sempre al massimo come il suo amico Vasco. 

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