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MotoGP, verso Aragon: la ricetta di Cadalora per far tornare il Dottore alla vittoria

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La prossima settimana il “Circus” del Motomondiale si muoverà per raggiungere Aragon in Spagna per una nuova tappa di questo 2018. Si ripartirà dalla classifica piloti uscita dal Gran Premio di San Marino e della Riviera Adriatica: Marquez sempre più saldo al comando inseguito da un grande Dovizioso che può sfruttare l’ottimo momento della Ducati; terzo un Valentino Rossi sempre più malinconico per colpa di una M1 in grande difficoltà. In casa Yamaha è dunque tempo di rimettere Valentino Rossi in condizioni di tornare alla vittoria dopo un digiuno che dura ormai da 22 gare. Un lungo digiuno per il Dottore e per la Casa di Iwata. Rilanciare Vale è uno dei compiti di Luca Cadalora, da tre stagioni Riding Coach del “Folletto di Tavullia”. Nel frattempo, il tre volte campione del mondo ha provato a spiegare al sito ufficiale della MotoGP i motivi di questa crisi di risultati: “Se vuoi vincere il titolo, devi vincere le gare. Questa è la cosa migliore che puoi fare. Essere sul podio è buono, ma una vittoria è un’altra cosa. In squadra cerchiamo di dare a Valentino la miglior moto possibile ogni fine settimana. A volte non è abbastanza per la vittoria, ma è solo un nostro errore”.

Cadalora pensa alle possibili soluzioni. Luca Cadalora aggiunge: “Se diamo a Rossi la moto giusta, vincerà. Se puoi aiutare un pilota come un istruttore di guida ad essere più veloce, allora è una bella sensazione. Sono i suoi occhi e gli dico cosa riesco a vedere. Il mio ritorno in Yamaha è arrivato con Valentino, perché ci siamo incontrati tre anni fa a Misano in pista. Da quel momento in poi, pensò che avrei potuto essere d’aiuto. Sono diventato il suo Riding Coach, che mi piace davvero. Non sapevo se avrebbe funzionato. Quando guidavo, non avrei mai pensato che qualcuno potesse guardarmi in pista. Mi piace il fatto di essere vicino alla pista, ma mentalmente seduto sulla moto. Questo mi dà una sensazione simile ai miei giorni di gara”. Certo, a parole è facile: la realtà purtroppo è diversa. 

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