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Niente bonus bebè nella Legge di Bilancio 2019, ma il Governo promette un emendamento

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Il governo rischia di mandare in soffitta il bonus bebé, il contributo da 960 euro erogati in base all’Isee previsto per i nuovi nati, in quanto la misura , introdotta per la prima volta nella Legge di Bilancio 2015, non risulta rifinanziata nell’ultima Manovra.

La norma, introdotta con la prima legge di Bilancio del governo Renzi e fortemente voluta dall’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin, era valida per i bambini nati nel triennio 2015-2017 ed era stata prorogata anche ai nati del 2018, dopo settimane di battaglia parlamentare per trovare le risorse necessarie. L’assegno era sempre di 960 euro l’anno, ma era stato ridotto l’arco temporale al solo primo anno di vita del bambino.

In giornata sulla questione è intervenuto il ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana, che ha annunciato un intervento imminente del governo: “Sul cosiddetto bonus bebè è in predisposizione un emendamento governativo”, ha detto Fontana, che ha spiegato che è stata necessaria una più attenta verifica sulla operatività ed efficacia della misura, all’esito della quale si è deciso di presentare, sin dalla Camera, un emendamento governativo che miri a tenere conto, e a superare, talune inefficienze che erano emerse nella precedente versione.

La misura, così come i 5 giorni di congedo obbligatorio (e pagato al 100%) per i papà alla nascita dei figli, per proseguire anche nel 2019 avrebbe bisogno di un intervento normativo che, la momento, non compare nella manovra all’esame della commissione Bilancio della Camera. Gli emendamenti possono essere presentati fino a giovedì 15 novembre.

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