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Ponte Morandi, divergenze tra M5S e Lega: il decreto per Genova rischia il rinvio

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Il decreto legge sulla ricostruzione del ponte Morandi di Genova, e sugli aiuti alla città, rischia il rinvio. Troppe le divisioni nel governo gialloverde emerse durante il consiglio dei ministri in corso a Palazzo Chigi. Nell’ordine del giorno, diffuso a consiglio già iniziato, viene infatti comunicato che il dl “disposizioni urgenti in materia emergenziale” è indicato all’esame preliminare. Uno dei nodi chiave, che sta impedendo al governo di arrivare all’approvazione già oggi, è quello del commissario per la ricostruzione di Genova. Il M5s è contrario sia al governatore Giovanni Toti che al sindaco Marco Bucci, quest’ultimo gradito alla Lega. In pole position è finito allora il sottosegretario alle infrastrutture Edoardo Rixi (Lega), genovese, ma sul suo nome non c’è ancora l’ok dei pentastellati.

Dal governo si cerca di smussare ogni tensione. “Si tratta di limature, non di contrasti. Tutto si aggiusta”, spiegano fonti dell’esecutivo. Possibile che, come punto di caduta, si possa approvare il decreto con la formula “salvo intese”.

Il Governatore Giovanni Toti afferma: il testo “va concordato, condiviso. Se ce la facciamo per oggi, chapeau, non morirà nessuno se dovesse slittare di una settimana”, ha detto il presidente della Regione Liguria. “Il Governo vuole mettere un commissario. Abbiamo diritto da liguri e da genovesi di avere voce in capitolo”. Con un commissario che viene “da fuori”, ha detto Toti, “si darebbe un bruttissimo segnale alle istituzioni locali che sono già state poco considerate”. “Non si fa campagna elettorale sul ponte di Genova, non sulla pelle dei genovesi. Vogliamo che il ponte venga ricostruito nel più breve tempo possibile e nel modo migliore con il bellissimo progetto donato dall’architetto Piano”, ha aggiunto il governatore.

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