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Renzi: La Ue è immobile e non può occuparsi un altro anno di Brexit

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Dure parole sull’Unione Europea del presidente del consiglio Matteo Renzi che oggi ha parlato alla Camera in vista dell’incontro europeo della prossima settimana a Bruxelles. “Questo frenetico immobilismo dell’Europa ha portato a poco più di niente: un elenco di buone promesse non all’altezza della sfida per l’Europa del dopo Brexit. Questo è il contesto in cui si colloca il prossimo Consiglio europeo”. Così Renzi, con chiaro riferimento al vertice di Bratislava di metà settembre scorso, il primo summit senza la Gran Bretagna, che doveva servire proprio a rilanciare l’Unione degli stati europei e che, per il primo ministro italiano non è servito a nulla.

Per Renzi la scelta di organizzare il prossimo marzo a Roma un vertice per festeggiare i 60 anni dei Trattati europei è molto positiva e va sfruttata nel giusto modo: “I Ventisette  si riuniranno nella Città Eterna e proveranno a immaginare il futuro, sarà uno spartiacque, importantissimo, cruciale, decisivo”. Così il presidente del Consiglio spera che l’incontro a Roma serva a togliere l’Unione Europea dalle sabbie mobili e ad elaborare una vera e propria riforma dell’Unione che tocchi i vari temi, da quello economico, ai migranti alla sicurezza.

Renzi nel suo discorso ha lanciato anche una frecciata, neanche troppo velata ai paesi dell’est Europa, quali Ungheria e Polonia che non accettano la ricollocazione dei migranti nel propri stati: “è necessario che l’Italia sia promotrice di una posizione durissima verso quei Paesi che hanno ricevuto molti denari per la comune appartenenza e per il rilancio dei loro territori e che in questa fase si stanno smarcando dai propri impegni assunti di ricollocazione degli immigrati”.

Il premier si riferisce indirettamente all’Italia, che si è adoperata e si sta adoperando moltissimo per arginare il drammatico flusso di migranti arrivati sulle nostre coste, e che quindi dovrebbe avere un occhio di riguardo dall’Unione: “Se qualcuno si impegna a ricollocare fratelli e sorelle migranti è altrettanto evidente che il bilancio 2020 dovrà fare chiaramente riferimento a chi dice sì e a chi dice no rispetto alla ricollocazione”.

In aula c’è anche spazio per una bagarre, tra il premier e Renato Brunetta. Da una parte il capogruppo di Forza Italia che accusa il presidente del consiglio di aver parlato per mezz’ora del nulla, dall’altra Renzi che risponde con una frecciata: “non ho parlato del nulla perché non ho parlato di lei, capisco sia giù di morale per la mancata assegnazione del Nobel anche quest’anno”.

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