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Salvataggio banche. Via libera dal Cdm. Mobilitati fino a 17 miliardi

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Via libera del consiglio dei ministri al decreto per il salvataggio delle banche venete. Il provvedimento, approvato in una riunione lampo del consiglio dei ministri durata venti minuti, crea la cornice normativa per la ‘liquidazione ordinata’ (liquidazione coatta amministrativa) di Veneto Banca e Popolare Vicenza, con il conseguente passaggio della parte sana delle due venete a Intesa Sanpaolo.

Le parole di Gentiloni. “Il governo ha approvato il dl che consente il salvataggio delle due banche venete e consentirà di rassicurare e stabilizzare la situazione”. Queste le parole del premier Paolo Gentiloni, al termine del Consiglio dei ministri. La crisi delle banche venete “ha raggiunto livelli che hanno reso necessario un intervento di salvataggio, per evitare i rischi evidenti a tutti di un fallimento disordinato”, ha detto il premier che ha poi aggiungo che il decreto “va a favore della buona salute del nostro sistema bancario”.

Il provvedimento dovrebbe consentire di avviare la liquidazione ordinata dei due istituti e aprire la strada alla separazione delle attività con la creazione di una bad bank e creando così le basi per la cessione della parte sana a Intesa, garantendo la piena tutela di obbligazionisti senior e i titolari di depositi, almeno nelle intenzione del governo.

Le parole del ministro Padoan. Il governo con il decreto “mobilizza risorse fino a 17 miliardi”, ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, spiegando che le risorse aggiuntive servono “per la copertura del rischio di una retrocessione di crediti che non risultino in bonis al termine della due diligence, per un ammontare massimo 6 miliardi e 300 milioni”. L’altra voce è una “garanzia fino a 4 miliardi per crediti attualmente in bonis ma ad alto rischio”. Il ministro ha spiegato, comunque, che “l’esborso effettivo dello Stato” per le banche venete “sarà di circa 5 miliardi: cifre che non impattano sull’indebitamento”. Ha inoltre aggiunto che il salvataggio avviene nel pieno rispetto delle regole Ue, “sfruttando nel migliore modo possibile tutti i margini” consentiti al loro interno.

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