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Sanità: se liste d’attesa troppo lunghe, esami in strutture convenzionate senza costi aggiuntivi

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Novità per il nuovo Piano del governo delle liste d’attesa, approvato dalla Conferenza Stato Regioni, ma già bocciato dai medici che prevede lo spostamento presso una struttura privata convenzionata senza costi aggiuntivi se i tempi di attesa per un esame medico superano i tempi previsti per legge.

E’ il ministro della Salute Giulia Grillo a illustrare le novità che consistono anche nello stop alle visite private dei medici in ospedale se le liste d’attesa vanno oltre i limiti previsti.

Dunque il nuovo Piano individua l’elenco di prestazioni ed esami diagnostici soggetti al monitoraggio e prevede il rispetto, da parte delle Regioni, dei tempi massimi di attesa per ciascuno. Ma riduce il limite massimo di attesa previsto per quelle a priorità programmata (non urgenti) da 180 giorni a 120 e, in virtù del principio di trasparenza, prevede l’accessibilità alle agende di prenotazione delle strutture. Il piano prevede anche la rimozione dei direttori generali delle aziende che non raggiungono gli obiettivi.

Inoltre le informazioni sulle liste d’attesa dovranno essere presenti su siti web di regioni e strutture, in apposite sezioni “dedicate e facilmente accessibili”. In caso di superamento dei tempi massimi previsti per la prestazione, si conferma la possibilità di ottenerla in regime di libera professione riservando al cittadino il solo pagamento del ticket. Per monitorare l’attuazione del PNGLA e segnalare eventuali criticità, verrà istituito un Osservatorio Nazionale di cui faranno parte esperti ma anche associazioni di cittadini.

Altra novità importante consiste anche nel fatto che gli impegni assunti dai Direttori Generali per superare le criticità legate ai lunghi tempi di attesa saranno “fattore prioritario nella loro valutazione” e il non raggiungimento degli obiettivi potrà provocarne la “decadenza automatica”.

“Abbiamo fatto un lavoro importantissimo e oggi, dopo dieci anni, il Paese ha un nuovo piano nazionale di gestione delle liste di attesa”, ha commentato il ministro Giulia Grillo.

I medici parlano invece di “una fiera dell’ipocrisia”, che non risolve il problema. Le critiche prendono di mira la possibilità, prevista nel nuovo Piano, di un blocco delle prestazioni in intramoenia (espletate dal medico privatamente, nella propria struttura sanitaria) in caso di criticità. “Regioni e Governo – commenta Carlo Palermo, segretario del sindacato Anaao – si autoassolvono dalla responsabilità politica e gestionale” e indicano nei medici dipendenti “il capro espiatorio ideale, e nella loro attività libero professionale intramoenia la causa da rimuovere nel caso, non improbabile, che non si rispetti il piano delle illusioni che hanno stilato”.

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