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Scandalo Oxfam, si dimette Penny Lawrence. L’Ong potrebbe perdere i contributi statali

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Si allarga lo scandalo Oxfam, dopo le dimissioni della numero due Penny Lawrence che, si è assunta “piena responsabilità” per il comportamento dello staff nel corso delle crisi umanitarie in Ciad e ad Haiti. Ha inoltre ammesso che Oxfam non è riuscita ad agire in modo adeguato nelle due vicende venute alla luce dopo le rivelazioni della stampa britannica.

Sembra dunque più che un’ipotesi che la Ong britannica, possa ora perdere i contributi statali.

Da Downing Street si fa sapere che il governo è pronto a destinare ad altri, parte dei finanziamenti, se non riceverà rassicurazioni credibili sulla vicenda. A dare l’aut aut è stata la ministra per la cooperazione internazionale Penny Mordaunt che già aveva parlato di «fallimento morale». «Non è sufficiente dirsi inorriditi per il comportamento di ex operatori, dobbiamo essere sicuri d’imparare dagli errori e usarli come sprone per migliorare», ha aggiunto la ministra, pur evidenziando come le macchie di fango riguardino «pochi» volontari su migliaia e migliaia di persone dedite a soccorrere generosamente il prossimo.

La minaccia di taglio ai fondi è arrivata anche dalla Commissione europea. Oxfam riceve ogni anno 300 milioni di sterline di finanziamenti, dal governo britannico  e da altri enti internazionali, dall’Unione Europea, dalle agenzie delle Nazione Unite, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da donazioni private.

La Commissione europea avrà “un approccio di tolleranza zero verso qualsiasi accusa di cattiva condotta da parte di organizzazioni che ricevono i nostri fondi”, ha fatto sapere una portavoce dell’Esecutivo comunitario. “In questo caso specifico ci aspettiamo che Oxfam chiarisca in pieno tutte le accuse con la massima trasparenza, in modo urgente. Siamo pronti a rivedere, e se ce n’è la necessità a cessare i fondi a qualsiasi partner che non rispetti gli alti standard etici”. 

Tuttavia si apre un fronte anche sulla possibile complicità di alcuni funzionari amministrativi ministeriali britannici nella presunta «congiura del silenzio» sugli abusi sessuali attribuiti a operatori di ong umanitarie come Oxfam in missione all’estero.

L’ex ministra Priti Patel ha denunciato in questi giorni di aver scoperto – quando era alla guida di quel dicastero – tracce di denunce «ben documentate» su una diffusa mole di sospetti nei confronti di personale di diverse associazioni, pur precisando di non essere a conoscenza dello scandalo specifico svelato dai media nel quale risulta coinvolto Oxfam a Haiti nel 2010. Ma ha aggiunto di non aver trovato collaborazione in parte della struttura amministrativa ministeriale, complice a suo dire della «cultura del negare tutto» praticata da varie ong.

Nel frattempo il governo haitiano, attraverso il suo ambasciatore in Gran Bretagna, chiede che vengano identificati i dipendenti coinvolti e minaccia di fare causa alla ong.

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