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Scuola, Renzi: stop assunzioni

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La riforma della scuola targata Renzi rischia di essere rinviata di un anno. La notizia circolava da qualche giorno, ma non c’erano conferme. Adesso, sembra tutto più chiaro.

A indicare lo stop per le assunzioni dei precari, e dell’intera “buona scuola”, è stato lo stesso premier. “Quest’anno con tremila emendamenti mi pare difficile che si assumano i precari. Si andrà al prossimo anno”, ha detto il presidente del consiglio, ospite di Porta a porta.

Ad indurre l’esecutivo a rinviare di un anno la riforma cardine del governo Renzi i tempi ormai troppo stretti e i troppi problemi di tipo tecnico. Con un tour de force in Parlamento il rischio è che a settembre le scuole precipitino nel caos. Col rinvio di un anno i sindacati dovranno fare i conti con la delusione dei precari delle graduatorie ad esaurimento che si sentivano già in cattedra. Ma raccoglieranno il consenso dei 60mila supplenti di seconda fascia che sarebbero rimasti fuori dai giochi. Questi ultimi potranno continuare a sperare in una soluzione favorevole anche per loro.

Ultimatum lanciato da Renzi anche al sindaco di Roma: “Marino è una persona perbene, ma a me interessa capire se l’amministrazione mette a posto le emergenze. Se sanno governare governino e vadano avanti, se non sono capaci, ha aggiunto il premier, vadano a casa”.

Sui migranti, Renzi ha spiegato come sia un “tema enorme. Ci sono due modi per affrontare questo problema: o lo affronta la Ue, o lo affronta l’Italia. Io dico che ci sono le condizioni perché l’Italia si faccia sentire: 24mila sono i baci di Celentano, se su un totale di 80mila richiedenti asilo ne sono redistribuiti 30-40mila si va verso una gestione più saggia”. Poi ha aggiunto “I permessi temporanei sono un’arma di reazione che dobbiamo avere”, ha quindi aggiunto il premier e rispondendo a chi gli chiede cosa accadrà in mancanza di accordo al Consiglio Ue sui migranti. “Ma se vuole un’opinione – ha concluso – l’accordo si chiude, l’Ue non si può permettere di essere solo una moneta, è interesse loro”.

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