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Serie A: la Juve comanda, il Napoli arranca e il Milan si illude. Il copione non è cambiato

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Seconda giornata di campionato, seconda mano direbbe qualcuno ma le carte migliori sempre alla Juventus che ancora una volta porta a casa il piatto intero

Pronti via ed è uno a zero, la serata del San Paolo promette bene per Gattuso, Ancelotti invece arranca una settimana dopo lo svantaggio iniziale dell’Olimpico. I pochi tifosi presenti allo stadio gelano di fronte al raddoppio rossonero di Calabria, segno che qualcosa è davvero cambiato da entrambe le parti, tutto vero? No, è solo questione di tempo. Chi ha spento il televisore sullo 0-2 e lo ha riacceso al novantesimo, ha avuto un sussulto che per certi versi fa parte di una normalità che avevamo messo da parte con la fine dello scorso campionato. Solo che ieri sera dello scorso campionato si è vista anche la formazione mandata in campo da Gattuso, ad eccezione di Higuain. Dove sono gli acquisti di quest’anno? In panchina ovviamente, si devono inserire. Va bene, aspettiamo. Intanto Ancelotti con un sospiro di sollievo raccoglie tutto, anche le emozioni più forti di una serata pazzesca: «Sono venuto qua per vivere emozioni come quella contro i rossoneri: potevo immaginarle, ma Napoli è qualcosa di davvero unico». Il suo gruppo è andato sotto per cercare in tutti i modi la forza di cambiare: spazio a Mertens dietro a Milik ed Insigne più largo sulla sinistra, la mossa che ha mandato in orbita gli azzurri fino al 3 a 2 finale. «I ragazzi sono stati bravi a non mollare: il Milan era andato sul doppio vantaggio con due tiri in porta. Ho la fortuna di lavorare con una squadra che sa cosa significhi muoversi con il 4-3-3 e, per questo, posso pensare di aggiungere qualche cosa di diverso».

Di diverso avviso ovviamente la risposta di Gattuso, il quale dovrà trovare in fretta la quadra per inserire i nuovi innesti soprattutto a centrocampo, date le difficoltà di Biglia in fase propositiva (le stesse dell’anno scorso): «Dopo la loro rete del 2 a 1 siamo spariti: non penso per una questione fisica, ma, piuttosto, mentale. Su questo dovremo lavorare a lungo».

Poche parole da spendere sulla Juventus, forse di più sulla Lazio che quest’anno sembra aver le batterie scariche ancora prima di cominciare. Per carità, non si può dire che la squadra di Inzaghi non si sia presentata mai al cospetto dei pali bianconeri ma è pur vero che non eravamo abituati a vedere una squadra così bassa e così remissiva alla seconda di campionato. Guardando l’undici biancoceleste viene da esprimere un paio di considerazioni: la prima riguarda la difesa con Acerbi al posto di De Vrij, perso a parametro zero. Assolutamente niente contro Acerbi ma se invece di rinunciare a 120 milioni di euro (o giù di lì) per Milinkovic-Savic si fosse ragionato in maniera diversa, con quei soldi non solo si sarebbe potuto prendere un centrale di esperienza internazionale ma anche un paio di centrocampisti forti in più. Tuttavia Leonardo ha detto che per il giocatore non c’è stata nessuna trattativa e noi ci atteniamo a quanto dichiarato dal direttore. Juventus? Niente da aggiungere a quanto detto per 7 anni di fila, unico appunto: Ronaldo non è più al Real…e si vede.

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