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Torino non rinuncia alla Tav: la Lega in piazza spacca il Governo

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Torino non rinuncia alla Tav e ribadisce la volontà di realizzare l’opera scendendo in piazza Castello. Circa 30mila persone hanno risposto all’appello.

In piazza: i governatori di Piemonte e Liguria, Sergio Chiamparino e Giovanni Toti, il Pd Maurizio Martina, la Lega con il suo capogruppo Maurizio Molinari. E ancora ForzaItalia e un centinaio di sindaci. Tutti senza simboli di partito, per una iniziativa che vuole essere apartitica, ma che comunque spacca la maggioranza di governo, che su questo tema si divide.

A dire sì alla Tav infatti anche esponenti della Lega Nord a partire dal capogruppo alla Camera Riccardo Molinari che spiega: “Sapevamo dal primo giorno che era motivo di dissenso. Non c’è contraddizione nella nostra presenza in piazza oggi. La Lega ha posizione confermata da posizioni storiche in parlamento. Sapevamo dal primo giorno che era un tema divisivo, un conto è ridiscutere il progetto, tagliare sprechi. Un altro è cancellare il progetto. Abbiamo trovato la sintesi su tanti argomenti, lo troveremo anche su questo. Il contratto dice: dopo costi benefici valutare le modalità di attuazione, non realizzarla è un’altra cosa.

Gli replica il vice premier Luigi Di Maio: “Non mi scandalizzo per il fatto che si vada in piazza a dire che si era per il Sì alla Tav: diciamo che abbiamo fatto la campagna contro le trivelle insieme per il referendum sia noi che la Lega in tempi non sospetti, quando nel 2015 non avevamo nessuna intenzione di neanche di firmare un contratto di governo”.

Non c’è un palco e non ci saranno discorsi ufficiali. “Saremo tutti noi e tutto il territorio a far sentire la nostra voce per richiamare il Governo alla responsabilità di decidere al più presto sbloccando i lavori per la tratta ferroviaria Torino-Lione”, dicono le madamin, che con l’ex sottosegretario Mino Giachino hanno organizzato la mobilitazione.

Intanto Beppe Grillo rinnova il suo “No” all’opera definendola “inutile”. “si confonde progresso e sviluppo”, scrive su Twitter. Grillo allega anche un post del 7 dicembre pubblicato sul suo blog in cui ribadiva il giudizio di “inutilità” dell’opera, definendo i sostenitori della Tav “nuovi borghesi che confondono il progresso con lo sviluppo”.

Anche l’ex deputato del M5S Alessandro Di Battista va all’attacco: “La Tav non va fatta e non si farà. Si deve fare una bella ferrovia e un bel treno ad alta velocità, magari Roma-Matera”. Quanto alla possibilità di indire un referendum sulla questione Di battista ha commentato:”il referendum lo chiedono i cittadini e io non sarò mai contrario a un referendum”.

Per il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, è “importante che tutte le forze politiche favorevoli all’opera siano in piazza. Penso però che chi, come la Lega, ha un ruolo centrale nel governo, oltre a scendere in piazza dovrebbe assumersi la responsabilità di decidere una volta per tutte sulla realizzazione dell’opera, perché è ripartito l’allungamento del brodo”.

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