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Venezia 74: vince “The shape of water” di Guillermo Del Toro

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Il fantasy romantico di Guillermo Del Toro si aggiudica il Leone d’oro della 74° edizione della Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Con la sua favola dark, ambientata nell’America di Kennedy, ma con richiamo neanche troppo velati all’America di oggi con i suoi strascichi di razzismo, omofobia e odio del diverso “The shape of Water” si aggiudica il massimo premio per la sua storia di mostri, sacrificio, amicizia e speranza. La pellicola è ambientata nel 1962 durante la Guerra Fredda: racconta di una donna delle pulizie, interpretata da Sally Hawkins, che scopre nel laboratorio governativo in cui lavora un esperimento su una primordiale creatura amazzonica. L’incontro porterà a un rapporto sessuale e sentimentale, in una una sorta di favola con un messaggio rivolto ai nostri tempi, «scegliere l’amore anziché la paura».

L’Italia si consola con la Coppa Volpi a Charlotte Rampling per il film dell’italiano Andrea Pallaoro, che in “Hannah” delinea il ritratto di una donna in là con gli anni che sembra non riuscire ad accettare la realtà che la circonda, intrappolata e prigioniera delle sue scelte. Dopo quarant’anni di vita insieme si ritrova a fare i conti con la solitudine e l’angoscia dell’arresto del marito per un crimine terribile. L’attrice, che ha ricevuto la Coppa da Jasmine Trinca, ha detto: “Nessuno sa come è finché non ci si trova, non posso dirvi la mia emozione, soprattutto quella di ricevere questo premio in Italia, mia assoluta fonte di ispirazione. Sono venuta qui a 22 anni con Gianfranco Mingozzi e tornata negli anni con Visconti, Cavani, Amelio, Celentano e la gioia è di essere di nuovo qui con la nuova generazione di registi come Andrea e il suo bellissimo film”.

Il Leone d’argento per la miglior regia va invece a l’attore francese Xavier Legrand all’esordio come regista con “Jusqu’à la garde”, incentrato su una battaglia per l’affidamento di un figlio che precipita con toni da horror nella violenza domestica — che porta a casa anche il premio per l’opera prima intitolato a Luigi De Laurentiis. L’altro Leone d’argento, il Gran Premio della giuria è andato a Foxtrot” dell’israeliano Samuel Maoz.

Miglior attore è il palestinese, Kamel El Basha del film di Ziad Doueiri “L’insult”, ambientato a Beirut.
Il Premio Marcello Mastroianni va invece ad un attore emergente: Charlie Plummer per “Lean on Pete”.

Tra le bocciature più clamorose dalla giuria presieduta da Annette Bening, di certo Abdellatif Kechiche e il suo inno alla vita “Mektoub, My Love: Canto uno”. Esce a mani vuote anche “Human Flow” documentario sulla tragedia di migranti e rifugiati, esordio alla regia dell’artista cinese dissidente Ai Wei Wei. E, appunto, uno dei titoli più caldi, “Three Billboards Outiside Ebbing, Missouri” che, si deve accontentare del premio per la sceneggiatura. Non hanno convinto i giurati neanche George Clooney con “Suburbicon” e Alexander Payne con “Downsizing”, entrambi con Matt Damon protagonista.

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