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Venti di guerra nel governo: la Tav e la Consob spaccano la coalizione

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Nel giorno in cui il n.1 di Bankitalia Ignazio Visco scuote il governo sottolineando che sul rallentamento della crescita pesa lʼincertezza sui conti, le mancate riforme e gli scarsi investimenti, la temperatura si alza all’interno della coalizione a causa della Tav e della Consob.

Ieri dal cantiere di Chiomonte il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ribadito il suo auspicio affinché l’opera si faccia, ma oggi il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha confermato la contrarietà del M5S alla Torino- Lione: “Finchè saremo noi al governo, la Tav non avrà futuro. Sono le peggiori lobby quelle che la vogliono”, taglia corto Di Maio che, in campagna elettorale in Abruzzo per sostenere Sara Marcozzi, alle elezioni regionali del 10 febbraio, propone all’Anci un tavolo per varare un decreto accelera-cantieri.

“Quando tutti quei signori che hanno sostenuto l’opera come Renzi e Berlusconi stanno da una parte, il M5S sta dall’altra, ovvero dalla parte delle opere utili, come quella di una nuova metropolitana a Torino, una linea Roma-Pescara, una linea Roma-Matera, una linea Tav Palermo-Catania. Cioè dalla parte delle opere da fare. Quando quei signori dei grandi potentati economici che hanno ridotto questo Paese in queste condizioni cominciano a tifare per un’opera inutile come la Torino-Lione il M5S sta dall’altra parte”, ha aggiunto Di Maio.

Tra le infrastrutture da realizzare prioritariamente al posto della Tav, per Di Maio figurano la tratta ferroviaria “Roma-Pescara, la Napoli-Bari che è un’alta velocità” oltre al completamento del collegamento autostradale Asti e Cuneo. “Dobbiamo farle queste opere – aggiunge – più velocemente di quelle fatte finora” e per abbreviare i tempi, il vicepremier propone “un tavolo con l’associazione dei costruttori”.

Sulla Tav è intervenuto anche il candidato alla segreteria del Partito Democratico Maurizio Martina, a margine dell’iniziativa ‘Dalla parte delle donne’, assieme a Debora Serracchiani e a Matteo Richetti: sulla Torino-Lione “da parte di Conte e Salvini parole parole parole. Chiacchiere e passerelle, come quella del vicepremier ieri. C’è solo da fare una cosa: fare i bandi e aprire i cantieri che rischiano di restare bloccati a causa dell’ambiguità di questo governo”.

Sul fronte della Commissione di vigilanza sulla Borsa invece, il presidente dell’Antimafia Morra, anche lui dei 5Stelle, boccia la candidatura del ministro Savona, attribuita al presidente del Consiglio Conte: “Perché perdere un buon ministro ed impantanare la Consob in un’ipotesi di assai dubbia percorribilità giuridica?”, twitta Morra.

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