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Voto storico al Parlamento Europeo: sì alla procedura contro l’Ungheria

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Voto storico al Parlamento Europeo che oggi ha chiesto di aprire la procedura contro l’Ungheria per violazione delle norme sullo stato di diritto. L’assemblea ha approvato la risoluzione di Judith Sargentini sulla situazione in Ungheria, chiedendo di aprire la procedura prevista dall’articolo 7 del Trattato in caso di violazione dei diritti fondamentali come democrazia, Stato di diritto e diritti umani. Il testo è stato approvato con 448 voti a favore, 197 contrari e 48 astenuti Per attivare la procedura dell’articolo 7, che potrebbe portare a sanzioni, era necessaria una maggioranza dei due terzi dei voti espressi, oltre alla maggioranza assoluta dei deputati europei. È la prima volta che il Parlamento europeo chiede così al Consiglio di pronunciarsi sulla situazione dello stato di diritto di un Paese membro.

“Sono così orgogliosa che la mia relazione sull’Ungheria abbia il sostegno del Parlamento europeo, ma questo riguarda soprattutto i diritti dei cittadini ungheresi. Ringrazio i miei colleghi per la protezione della democrazia e dello stato di diritto, al di sopra del loro interesse per la politica dei partiti”, il commento della deputata Sargentini sui social media.

Ma il voto contro l’Ungheria spacca il governo giallo- verde.

Il vicepremier Matteo Salvini, rivendicando il no della lega alle sanzioni, ha espresso tutta la sua vicinanza al premier Viktor Orbàn: “No alle sanzioni, No a processi a un governo liberamente eletto”, ha scritto su Facebook Salvini, pubblicando anche stralci del discorso del presidente ungherese.

E il capogruppo della Lega al Parlamento europeo Mara Bizzotto rincara la dose: “Le sanzioni contro Orban e l’Ungheria sono una pagina bruttissima per la democrazia e l’intera Europa. Orbàn è vittima di uno squallido agguato politico orchestrato dalla sinistra filo immigrati e dalle lobby di potere della Ue”. “Il voto di oggi crea un precedente pericolosissimo – ha poi sottolineato l’europarlamentare leghista -. Dopo l’Ungheria di Orbàn e la Polonia di Kaczynski e Morawiecki, nei prossimi mesi la sinistra e la Ue metteranno nel mirino anche l’Italia, il nostro Governo e il nostro leader Matteo Salvini.

Il M5S invece è stato l’unico all’interno del suo gruppo (Efdd) a votare in favore delle sanzioni all’Ungheria di Viktor Orbàn mentre gli europarlamentari della Lega, insieme a tutti gli altri componenti del gruppo Enf, hanno votato contro. E’ quanto rileva l’analisi dei voti espressi dall’assemblea di Strasburgo.

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