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Washington chiama Roma. Conte il 30 luglio negli Usa su invito di Trump

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Washington chiama Roma. Il presidente Donald Trump ha invitato il premier italiano Giuseppe Conte per un incontro il prossimo 30 luglio. Ad ufficializzare l’invito è stata la Casa Bianca in una nota: “Gli Stati Uniti e l’Italia cercheranno di rafforzare la cooperazione nell’affrontare i conflitti globali e nel promuovere la prosperità su entrambe le sponde dell’Atlantico”.

“L’Italia – si legge nel comunicato- è un importante alleato Nato” degli Stati Uniti e “un partner di primo piano in Afghanistan e in Iraq”, dove svolge un “ruolo cruciale per portare stabilità nella regione del Mediterraneo”. La visita prevede prima un colloquio privato fra Trump e Conte “seguito da una riunione bilaterale estesa”.  “Il presidente e il premier – continua la nota – riconosceranno anche i legami storici e culturali tra i nostri Paesi, che caratterizzano le relazioni bilaterali”.

E sulla solidità dei rapporti fra Italia e Stati Uniti si è soffermata anche la presidente del Senato Elisabetta Casellati rispondendo ai giornalisti dopo la sua visita a Washington. “Il governo italiano più vicino agli Usa che all’Europa? Non sono due posizioni in antitesi. Questo governo è vicino all’Unione europea ed è vicino agli Stati Uniti. Europeismo ed Atlantismo non sono mai in contrapposizione”, ha detto la Casellati che ha anche risposto sulla tolleranza zero dell’amministrazione Trump sull’immigrazione.

“A me non piacciono mai le formule, come tolleranza zero, che fanno parte delle campagne elettorali o di simboli, spot che spesso non rivelano quello che è il pensiero vero o la politica della persona che fa queste affermazioni. E’ chiaro – ha proseguito – che il tema dell’immigrazione accomuna sia il nostro paese che gli Usa, è un tema di grande attualità. Noi come Italia stiamo cercando la soluzione all’interno dell’Europa. Negli Stati Uniti – ha aggiunto – c’è una grande discussione per delle soluzioni che possano tener conto anche di esigenze umanitarie, come si è visto del resto nella soluzione per i bambini al confine del Messico”.

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