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Bollette, istruttoria dell’Antitrust su quattro compagnie fornitrici

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I prezzi di energia elettrica e gas naturale finiscono sotto la lente dell’Antitrust, che ha avviato quattro procedimenti istruttori nei confronti delle fornitrici Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti e una richiesta di informazioni ad altre 25 società. Sotto la lente le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale, in contrasto con il Dl Aiuti bis che sospende fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle comunicazioni di preavviso.

Il governo ha messo in atto delle misure per frenare gli aumenti. “Devono però essere prima di tutto le società a dimostrarsi limpide con i consumatori”, così aveva avvertito l’Antitrust. Il clima mite di questo autunno e l’Europa che si sta muovendo per frenare la corsa dei prezzi energetici, hanno già avuto effetti sul prezzo del gas che comincia la sua caduta libera e torna ai livelli di giugno.

L’Autorità garante ha inviato una richiesta di informazioni anche ad altre 25 società per acquisire copia di eventuali comunicazioni contra legem mandate ai consumatori, a partire dal 1° maggio 2022, relative alle modifiche unilaterali delle condizioni economiche di fornitura o anche alla rinegoziazione/sostituzione/aggiornamento applicate dopo il 10 agosto 2022. L’Antitrust intende verificare se siano state attuate simili condotte non rispettose dei diritti dei consumatori.

A Iberdrola e ad E.ON. viene nello specifico contestata la comunicazione con cui le società hanno rappresentato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, in alternativa all’accettazione di un nuovo contratto a condizioni economiche significativamente peggiori.
A Dolomiti, invece, viene contestata l’asserita efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura perché inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022), mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali “perfezionate” ovvero effettivamente applicate prima della stessa data.

A Iren, infine, la comunicazione relativa alla asserita scadenza di tutte le offerte a prezzo fisso con la contestuale prospettazione delle nuove e peggiorative condizioni economiche di offerta, in alternativa alla facoltà del cliente di recedere dalla fornitura.

A Iberdrola e Dolomiti viene anche contestata l’ingannevolezza delle comunicazioni che evidenzierebbero l’impossibilità di fornire energia elettrica al prezzo contrattualmente stabilito a causa dell’aumento del prezzo del gas naturale, in espressa e grave contraddizione con le affermazioni diffuse nei messaggi promozionali, secondo le quali l’energia elettrica venduta proverrebbe esclusivamente da fonti rinnovabili.

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