Covid, riunione Ue su arrivi da Cina. Crisanti lascia Università di Padova
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La pandemia del Covid torna a preoccupare con l’aumento dei contagi in Cina e i Paesi dell’Unione Europea tentano ancora una volta di trovare una risposta comune. Sempre più paesi intanto impongono test negativi ai viaggiatori e una dozzina di Stati del mondo, di cui solo tre europei (Italia, Francia e Spagna) hanno già introdotto restrizioni e controlli, ma la presidenza svedese ha deciso di affrontare la questione in modo unitario in una riunione, mercoledì 4 gennaio, del meccanismo Ue di gestione delle crisi.
Continuano però a calare i casi Covid in Italia, anche se meno delle scorse settimane, e torna a scendere anche il numero dei decessi. Una circolare del ministero della salute aggiorna la modalità di gestione dei casi, ad esempio niente più tampone per gli asintomatici dopo cinque giorni. Francesco Dentali, presidente della Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti, spiega all’Adnkronos Salute che negli ospedali italiani c’è una situazione stabile, il numero di pazienti Covid sintomatici rimane basso e quello degli asintomatici è contenuto anche se non bassissimo. “Ma a questo punto il problema Covid per gli ospedali non è clinico ma organizzativo: questi pazienti devono essere isolati dagli altri e, faccio un esempio, se devono fare un Tac si impiega più tempo perché si devono evitare contatti con altre persone in attesa”.