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2 giugno, il discorso di Mattarella: “E’ tempo di costruire il futuro come 75 anni fa”

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Dopo la deposizione della corona d’alloro al Milite Ignoto di questa mattina all’Altare della Patria, il capo dello Stato Sergio Mattarella parla dal palazzo del Quirinale in occasione della festa della Repubblica. Lancia un caldo appello a ripartire e a coltivare ottimismo. Perché proprio come 75 anni fa – quando con il voto nel referendum del 2 giugno 1946 gli italiani, scegliendo la Repubblica, cominciarono a costruire una nuova storia – anche stavolta l’Italia è alle prese con delle macerie, quelle provocate dalla pandemia. Ma ieri come oggi, ricorda il presidente della Repubblica nel suo discorso alla nazione, “la nostra patria, ha le carte in regole per farcela”. E per farcela ha bisogno delle giovani generazioni “chiamate” dal capo dello Stato a raccogliere il testimone per “costruire il futuro”. “Preparatevi a vivere i capitoli nuovi di questa storia – dice – ad essere voi protagonisti del nostro futuro”.

Poi cita de Gregori: “La storia siamo noi, nessuno si senta escluso”. E dedica un lungo capitolo alle donne. Elogia Lina Merlin, “pioniera della dignità femminile”, che fece abolire le case chiuse. Nilde Iotti, la prima donna presidente della Camera. Ringrazia Liliana Segre, per la opera di memoria. E Samantha Cristoforetti, “che ci rende orgogliosi, perché prima europea chiamata a comandare la stazione spaziale internazionale”. Poi pone l’accento sulla disparità tra uomo e donna: “Non siamo ancora al traguardo di una piena parità – insiste il capo dello Stato- soprattutto riguardo alla condizione delle donne nel mondo del lavoro, al loro numero, al trattamento economico, alle prospettive di carriera, alla tutela della maternità, alla conciliazione dei tempi. Permangono disparità mentre cresce l’inaccettabile violenza contro di loro”.

E a proposito di diritti Mattarella ricorda che “la Repubblica è umanità e difesa della pace e della vita. Sempre e ovunque. Come testimonia l’impegno della nostra Guardia costiera e della Marina militare per salvare la vita di persone spinte dalla disperazione alla deriva nel Mediterraneo”. Ma la Repubblica, dice il capo dello Stato, è anche legalità: “E mentre lo diciamo avvertiamo il dovere di fare memoria di chi ha pagato con la vita il proprio impegno contro le mafie.”

Infine, un richiamo ai partiti: “La democrazia – avverte il presidente della Repubblica– è qualcosa di più di un insieme di regole: è un continuo processo in cui si cerca la composizione possibile delle aspirazioni e dei propositi, nella consapevolezza della centralità delle persone, più importanti degli interessi. In questo cammino un ruolo fondamentale lo giocano i partiti, le forze sociali, i soggetti della società civile. A volte le istituzioni possono sembrare fragili, esposte a sfide inedite“.

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